Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

ferma agli << Annali franco-tedeschi » di Ruge e Marx. Più che su Marx e Engels, già esaurientemente indagati, a suo tempo, da Mehring, Riazanov, G. Mayer, Czòbel e altri, il Cornu è in grado di dirci molte cose poco note, o anche nuove, sull'ambiente renano e berlinese del quale essi assimilarono criticamente gli influssi e nel quale fecero le prime prove. Non sempre quello che l'autore espone ci riesce convincente. Mentre è ottimo il suo esame della politica democratico-liberale di Ruge, inadeguato ci sembra quello del dramma spirituale di Bruno Bauer (l' artefice del concetto di << alienazione » sul quale sogliono dissertare, senza menzionarlo, i nostri marxisti) e dell'evoluzione libertaria di suo fratello Edgar. Anche il problema dell'influenza dell'economia nazionale di F. List, pure discusso dal HELMUT HrnscH, Denker und Ki:impfer. Gesammelte Beitri:ige zur Geschichte der Arbeiterberwegung. Europaisé:he Verlagsanstalt, Frankfurt a. M. 1955. Abbiamo già segnalato la promettente ripresa in atto, anche nella Germania occidentale, degli studi sulla storia del movimento socialista e del marxismo. Questo volume dello Hirsch, un noto studioso socialdemocratico, attualmente professore di storia europea all'Università Roosevelt di Chigago, contiene vari saggi, alcuni dei quali, basati su ricerche ar- -ehiv'istiche, arricchiscono notevolmente le nostre conoscenze. Particolarmente importanti sono gli scritti dello Hirsch su due amici di gioventù di Marx, K. F. Koppen Bruggmann nella « Gazzetta Renana», è trascurato dal Cornu. Questi non sembra essersi sufficientemente documentato neppure sulla « Lega dei Giusti » ( da cui scaturì quella dei comunisti). Ne attr'ibuisce infatti la direzione allo Schuster che invece, nonostante il suo atteggiamento socialistico, rimase nei << Proscritti». Non ci convince infine l'attribuzione della paternità del manifesto programmatico finale dello « Schweizerischer Republikaner » a Bakunin. Questo il Nettlau e lo Steklow l'avevano già escluso. Dal numero successivo (20 giugno 1843) del giornale ci sembra anzi di poter dedurre che quel programma era opera di Follen (amico bensì di W eitling e Bakunin, ma meno estremo di loro) e dello stesso Frobel. Ma, in fondo, queste sono solo minuzie. Rimane il fatto della grande utilità costituita dal lavoro analitico e ricostruttivo del Cornu. e Moses Hess, personaggi fra i più interessanti dello hegelianesimo di sinistra anteriore alla rivoluzione del 1848. Di Hegel la cultura tedesca aveva dapprima dato un'interpretazione romantica, sottolineandone lo storicismo inteso come rispetto del passato e giustificazione del1' esistente, il che voleva dire atteggiamento politico di moderazione, più conservatore che liberale. Le idee della rivoluzione francese, che avevano pure agito profondamente sul giovane Hegel, venivano così rigettate sia perchè di un razionalismo astratto, sia perchè considerate estranee alla storia della nazione tedesca. La sinistra hegeliana dei « libèri », i Bauer, Ruge, lo stesso Marx, dovettero riconciliare lo spirito rivoluzionario dei lu- [125] BibliotecaGino Bianco

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