di stracci, di grida, di canti, che interrompe il suo coro-boato solo per urlare al « treno dei privilegiati» composite filze di ingiurie, ai brusii notturni del corso del paese, a quei visi intravisti, a quei « psst » da balcone a balcone ... Ritorno a Verga, è stàto detto, e con ragione, da più di una parte, ma depurato ~ d'ogni pur lontano sospetto d'imitazione». Ed anche qualche episodio che può sembrare di più diretta dèrivazione - la contrattazione del castaldo con i BERNARD BERENSON, Viaggio in Sicilia. Electa, 1955. Berenson offre uno dei rari esempi di uomo totale, di dilettante che riesce a situarsi entro la storia, a vivere in un rapporto organico con un passato che inevitabilmente degrada la merce accademica quando si irrigidisca nelle spoglie mortifere di una « specialità ». Perciò lo si segue con curiosità affascinata nei suoi viaggi, si spìano con piacere le sue reazioni dinanzi a un presente vivificato dal gusto della storia, anche quando si risolvano nell'aneddoto divertito. Epoca ardua per chi abbia una vocazione goethiana a godere con i sensi e l'intelletto armonicamente fusi, e Berenson annota dopo qualche giornata di viaggio l'insidia che mina il gusto del viaggio che non è solo nello spazio ma anche nel tempo: « e se fosse Wanderlust? ». ... Ovunque ci si fermi ben poco si afferra all'infuori di essere stato in quel luogo e la coscienza che esso è ancora sulle carte geografiche. Non ha alcun psichiatra freudiano scritto un libro sulla « Wanderlust », o « Reiselust » che sia? mietitori, ad es. -, a non ritagliarlo artificiosamente, conferma, semmai, la perfetta, autonoma, unità di tono del racconto. Si tratta pertanto dell'unico ritorno che poteva effettuare quella che è forse la meno «provinciale » delle nostre narrative: Vittorini, che ha fatto i conti con Proust e Faulkner, si volge oggi più direttamente alla sua prima matrice ideale. A. P. Ma al pericolo dello scadimento della vita attraverso la lente del De Roberto (per il quale ricorda l'amorevole attenzione di piena e organica egli resiste, gustando una Sicilia che è insieme tattile realtà e concretezza culturale, guardando ora Edith Wharton), ora attraverso quella del Goethe, di cui ricorda passo a passo l'itinerario, ora attraverso quella dell'ideale naturalista che animi il paesaggio con una spiegazione geologica e botanica (a pagina 44 si delinea il profilo di un Professor Kuckuck manniano ). Gli scavi· archeologici, i dipinti e gli edifici vengono via via illuminati dal tocco della sua vorace e sempre meditata ammirazione, pur consapevole dei suoi limiti che altro non sono se,_non apertura verso un ulteriore arricchimento della personalità (così conclude: << Invano noi ci riteniamo liberi di vedere e apprezzare tutto sulla terra. Perfino i più superbamente dotati tra noi non possono mai sopravanzare di molto quanto ci fu insegnato a comprendere nei nostri anni di formazione »). Un prezioso materiale iconografico segue passo a passo il viaggio. E. Z. [119] BibliotecaGino Bianco
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