cercata la piena misura di quel che potesse l'educazione aulica del Collegio dei Gesuiti di Verona, di cui abbiamo se mai l'esempio limite nel recentemente riesumato Antiafrodisiaco per l'amor platonico (romanzo inedito a cura di C. Bascetta e Vincenzo Gentiii, Le Monnier, Firenze 1956). Non vorremmo apparire troppo ingrati dicendo questa volta che ci domandiamo se fosse realmente il caso di ristampare questo inedito (che pure si legge con molto interesse) come un'operetta del Nievo, o non sarebbe stato meglio darne la presentazione erudita che compete ai puri documenti. Poichè da un punto di vista letterario l'Antiafrodisiaco è veramente il compito di un ragazzo educato sui prosatori cinquecenteschi, il quale ha, inevitabilmente, letto Sterne (o già i Reisebilder); il tentativo umoristico, sotto la sua penna veloce e poco elastica, si disegna con una rozzezza impressionante, ritrovando sfumature sarcastiche o farsesche di tipo addirittura forse bernesco che, data la materia e l'intenzione urtano per la loro grossolanità. Ma - è ciò che rende il libretto a suo modo avvincente - qui si assiste realmente a un conRitto tra una materia psicologica nuova e ardi1\ai (a quella che si potrebbe già dire una rivolta contro il costume contemporaneo in cui si lasciano anche intravvedere anticipazioni impressionanti) e la lingua quanto mai aulica e muffita che quella materia è assolutamente inadeguata a rendere; salvochè per qualche improvvisa rottura che dà luogo a espressioni robuste e spregiudicate. E in qualche modo si può dire che il caldo - che è poi caldo d'irritazione - della materia psicologica vinca la inerzia dello strumento formale perchè la narrazione sconclusionata, interrotta dai poco gustosi sali del << signor Stracotto » e simili, riesce a tenere sino alla fine l'interesse del lettore. Il romanzetto nasce come satira dello amor platonico ossia di quello che è già il vero e proprio Rirt, costume nel quale il Nievo molto realisticamente ed acutamente indica la idealizzazione, davvero cucita di filo bianco, quasi assurda, di una condizione psicologica in cui un po' di spicciolo erotismo si mescola con un po' di vanità e con molta accidia, il tutto non senza una spiccata impronta di tartufismo È una satira incomposta e confusa, ma piena di occasionali punte acute e vivaci, che stranamente sta sempre per sconfinare dal campo sentimentale in quello sociale: Poichè non solo qui si rivendica la superiore qualità effettiva del legame nata da una piccola avventura di viaggio, con una Fanny buona quanto bellina e, a suo modo, costumata, rispetto alla convenzionale e pseudoplatonica devozione per l'insulsa Morosina: l'amore per Morosina è del tutto un fatto mondano, "in so,5tanza un omaggio alle convenienze . che vogliono che un giovane che si affaccia al mondo riponga i suoi sogni in un « giardino d'Armida» a regola d'arte. << Eppure quel luogo non era nè un giardino nè uno scoglio ~ era invece un bel cortile di campagna, con due file di platani, e due pilastri avanti a una colombaia che serviva di portone; con una bella casa, con due fabbriche laterali, e con una bella aia di dietro a tutto questo·... ». L'atmosfera della casa di campagna ital~ana, colla sua rustica signorilità e con le sue pesanti e oziose conversazioni di avvocati e possidenti di provincia, il disgusto· ma- anche la seduzione delle ci- [116] BibliotecaGino Bianco
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