Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

Di regola, all'inizio dell'esame invitavamo il candidato ~d indicare, sulla carta fisica dell'Italia, le regioni, e a darne il nome: interrogazione da scuola elementare. Ebbene, nella sessione estiva coloro che seppero elenc;ire ed indicare tutte le regioni si contarono sulla punta delle dita, su un totale di quasi cento studenti. La maggioranza ne seppe enumerare si e no un terzo; quasi sempre ignorata, per esempio, l'esistenza della Basilicata o Lucania, benchè la città in cui ci trovavamo non ne fosse lontana; alcuni, chissà per quale fenomeno telepatico, furono concordi nel chiamare Sardegna quella parte della penisola che di solito chiamiamo Calabria. Un giovanotto sostenne che l'Italia ha oggi 24 milioni di abitanti; un altro era convinto che ne avesse 70. Quelli che ne furono richiesti, non seppero dire qual'è la capitale degli Stati Uniti d'America. Più grave, per le implicanze· di natura civile e politica, l'ignoranza diffusissima dell'ordinamento della Repvbblica; una domanda sovente senza risposta, o con risposte allegre, era questa: a chi appartiene oggi il potere legislativo in Italia (« il potere di fare le leggi » spiegavamo. sempre). Gran confusione tra Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio, e relativi poteri, un candidato (già in età elettorale) non seppe dirci in che modo e da chi sono scelti i nostri deputati e senatori, nè rispose quando gli domandammo a quale scopo, per eleggere questi org,ani, si erano tenute le ultime elezioni, cui aveva partecipato. Ci siamo soffermati su questi errori, queste lacune, questi silenzi, perchè ci sono sembrati indizio di una mentalità e di un costume oltre che di · difettoso funzionamento delle istituzioni scolastiche. Non abbiamo riferito le sciocchezze degli sciocchi nè le audacie degli avventurieri, frequenti tra i privatisti, perchè esse non significano nulla e perciò non ci meravigliano. Meraviglia invece la suddetta ignoranza in giovani che per altri versi rivelano normali capacità, hanno dietro a sè un regolare curriculum di studi, sono sufficientemente o discretamente o anche ben preparati nelle materie «fondamentali», in matematica o chimica o italiano o pedagogia. MeravigHa e preoccupa perchè è indizio, anche, di indifferenza civile. Concediamo pure che in un'ora settimanale di geografia e in due di storia poco si può apprendere; concediamo che il poco tempo impedisce all'insegnante di controllare effìc.acementee assiduamente gli allievi (specie con classi di 35-36 elementi) e perciò viene a mancare a questi ultimi lo stimolo provocato dal controllo, dall'interrogazione fre- [105] BibliotecaGino Bianco

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