vento, causa di ambigue situazioni: l'insediamento, avvenuto qualche anno fa, della commissione di studio del Piano Regionale della Calabria, e la successiva legge n. 1177del 26 nov. 1955, con la quale il Governo della Repubblica è autorizzato ad attuare in questa regione, « per un periodo di dodici anni, dal 1 ° luglio 1955 al 30 giugno 1967, un piano organico di opere straordinarie per la sistemazione idraulico-forestale, per la sistemazione dei corsi d',acqua e dei bacini montani, per la stabilità delle pendici> e per la bonifica montana e valliva » (art. 1), intendendosi che tali opere . straordinarie sono in aggiunta ed integrazione di quelle derivanti da altre leggi esistenti e dall'attività della Cass,a per il Mezzogiorno (art. 2). « Ai fini dell'applicazione della presente legge (art. 3) il territorio della Calabria situato al di sopra dei 300 m. di altitudine è considerato comprensorio di bonifica montan,a... e il territorio situato al di sotto del suddetto limite di latitudine è considerato comprensorio di bonifica integrale di prima categoria... ». La Cassa per il Mezzogiorno, incaricata di provvedere alla realizzazione di iali opere, p.a redatto, giusta il disposto legislativo, un piano regolatore di massima di tutti i lavori da eseguirsi, piano approvato dal Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno (art. 7), e che prevede,-tra l'altro, il trasferimento di nuclei abitati. Se anche, come sembra, le realizz.azioni previste per il prossimo periodo di attività della Cassa saranno, definite con criteri di pianificazione· su base intercomunale, e volte a favorire lo sviluppo delle forme e delle atti.. vità consortili, tuttavia l'accenn,ato «sdoppiamento» di direttive permane; e si presta anzi ad un'ulteriore considerazione: si pianifica veramente solo se si posseggono i mezzi economici e gli strumenti giuridici adatti, oltre ad illuminati criteri in materia di urbanistica. Ecco quindi la duplice esigenza di approfondire, da una parte, l'esame dei vari aspetti dell'intercomunalità, e, da~l'altra, di concretare esperienze di studio e di realizzazione che valgono a suggerire nuove possibilità ed a chiarire eventuali ostacoli o errori. · Sia che si voglia considerare l'intercomun,alità come fatto accidentale e sporadico, sia che la si intenda co~e esigènza dimensionale (nella già chiarita eccezione di « misura » e « scala » storiche, e non meramente scientifiche) occorre necessariamente operare il p,assaggio dalla definizione del,, concetto a quella dei caratteri operati-vi di esso, osservava l'arch. Astengo BibliotecaGino Bianco
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