Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

no carattere di eccezionale valore artistico ma solo il pregio di una corretta composizione e di una piena accettabilità sul piano del gusto, e che pure si inseriscono in maniera del tutto soddisfacente in ambienti storicamente interessanti, in cui il nuovo, « quel nuovo», non stona affatto. Perchè nelle nostre zone vincolate si perpetr,ano abusi gravissimi, e sorgono orrende costruzioni ogni giorno più numerose? L'aspetto più saliente della questione (in riferimento ai disposti della legge del· 1939)per quanto riguarda il lato giuridico, è quello della funzione del Soprintendente, che ha il compito di approvare i progetti degli edifici da costruirsi in zone vincolate (tale questione è stata lumeggiata in un'interessante comunicazione dell'arch. Labò: « La legislazione sulle bellezze naturali»)~ Sappiamo bene quanto gravi siano, nell'attu,ale situazione, le pressioni esercitate, in tutte direzioni ,dalla speculazione edilizia sulle aree fabbricabili; si tratta di interessi ingentissimi che pesano sulla bilancia in misura più che notevole e determinano situazioni di insostenibile disagio: Convegni sono stati promossi sull'argomento, e vari disegni di legge, di iniziativa governativa e parlamentare, sono stati redatti; quanto alla legge del '39, è in programma per essa una riforma che però appare sin d'ora del tutto insufficiente, e che comunque sarebbe più opportuno, pensiamo, inquadrare nell'auspic,ata e necessaria riforma generale della legislazione urbanistica, sì da avere un « corpus » unitario ed organico di disposizioni in materia. ' Beninteso, tale riforma è condizionata, non tanto come possibilità di formulazione, quanto come effettiva attu,azione, dalla c,reazione dell'Ente Regione, cui la Costituzione demanda ogni facoltà ed obbligo in materia di attività urbanistica. Attraverso esso, e per lo meno attraverso i Piani Regionali, potrebbe essere attuato lo schema del Piano Vanoni con risultati indubbiamente assai positivi - osservava giustamente l'ing. Olivetti nel discorso di apertura -· e l'Ente stesso, inoltre, potrebbe costituire, ci pare, la sede migliore per superare il dualismo tra pianificazione economico-politica e pianificazione scientific,a,e per coordinare efficacemente l'attività degli organismi attraverso i quali la prima si esplica attualmente: Cassa per il Mezzogiorno, Ente Riforma, Enti di Bonifica, ecc., i quali tutti, pur avendo carattere di pronto intervento, operano in effetti profonde modificazioni nell'economia locale. Ricordiamo un significativo esempio di duplicità direzionale di inter- [91] BiblioteG-Ga ino Bianco

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