Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

viene così esercitato a danno del bosco. Dal 1930 al 1950 si è avuto anche un forte aumento di seminativi (4 ). Si aggiunga, per rimanere ai rilievi di carattere meramente economico, che la proprietà terriera è ìnfi.11itamente suddivisa e che gli intestatari. catastali sono, in una terra meno fertile e quindi scarsamente redditizia, '-lii gran lunga più numerosi cl1e in pianura. Basti ricordare che le 55.428 aziende agricole dell'Appennino parmense così si suddividono in piccole, medie e grandi: Piccole aziende Medie azie11de Grandi aziende . (fino a 10 ha.) 10.822 sup. 51.884 ha. (fino a SO ha.) 4.197 sup. 88.480 ha. (più di 50 ha.) 407 sup. 41.749 ha. Lo squilibrio fortissimo fra pressione demografica, lavoro e reddito costituisce dunque il fattore che esercita una influenza determinante sullo spopolamento della montagna. Dal 1936 al 1951 si è avuta una flessione del 5,4% sul numero complessivo degli abitanti. Oggi l'esodo è notevolmente aumentato, raggiungendo punte del ìO e 15%. Estremamente indicativi sono i risultati di una inchiesta promossa dagli Ispettorati .dell'Agricoltura in collaborazione con gli Ispettori Ripartimentali Forestali sulle condizioni dei poderi condotti a mezzadia (5 ) abbandonati dai coloni. ~eco le diverse e analoghe situazioni della montagna parmense, reggiana, modenese. ( 4 ) Per notizie ed informazioni più generali sulla montagna emiliano si consultino gli << Atti della Commissione parlamentare di inchiesta sulla disoccupazione in Italia», Roma 1953, al cap. V del Tomo relativo all'Emilia. ( 5 ) La mezzadria, i cui precedenti storici si ricollegano alle forme imperfette di terzerie, compartecipazione, onoranze, sorte per iniziativa di congregazioni religiose fin dal 1400, regolata dal capitolato colonico del 1821 e successivamente dai contratti collettivi per fondi rustici del 1927 e 1933, ha assunto la sistemazione del cosidetto « lodo De Gasperi », che concede al colono il 53 per cento dei prodotti annui. Il n1ezzadro di pianura gode di una condizione abbastanza soddisfacente. Non così in montagna, <love, fra l'altro, il bestiame non è diviso per metà, ma appartiene per intero al concedente, senza corresponsione di interesse alcuno. Su 3.000 domande all'Ufficio del Lavoro della sola provincia di Parma per il passaggio dell'agricoltura all'industria, 500 sono state inoltrate da mezzadri. [891 Bibloteca Gino Bianco

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