Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

' PAESI E CITTA Dagli Appennini alla '' bassa '' I Pubblicisti, scrittor~, cultori di problemi sociali hanno trovato nella realtà contadina del Mezzogiorno un interessante oggetto di indagine, una appassionante fonte di ispirazione e di studio. La stessa attenzione non si riscontra per i bracciami e i contadini del Nord Italia. È mancata, nel Nord, quella fioritura letteraria e sociologica, che, seppur insufficiente rispetto alle dimensio11ie alla importanza assunte dal 1novimento contadino con l'inrtroduzione del suffragio universale e l'instaurazione del metodo democratico, ha permesso la conoscenza d,egli aspetti, dei caratteri, della vita dei contadini meridionali. Questo minor interessamento, se, da u11aparte, ha contribuito a na... scondere la esistenza di un fenomeno che ha ripercussioni prof onde sul r1uovo assetto della società italiana, ha, per un altro verso, impedito il sorgere di equivoci e di miti sulla natura e il significato dei problemi connessi alla produzione agricola e alle condizioni di coloni e coltivatori. Non si ha, così, se non in misura ,trascurabile, l'esaltazione e l'idoleggiamento di una presunta « civiltà contadina », la figurazione di un mondo chiuso, di un gruppo etnico a sè stante, di una comunita autonoma, capace con le sue sole forze intrinseche di influire in modo positivo sulle strutture e sulle componenti sociali del paese. Una siffatta impostazione ha troppo sp-esso prevalso a proposito del Sud, e ha trovato maggiore eco, e più larghe simpatie, delle ricerche rigorose e documentate, che pur non· sono mancate. Questo indirizzo culturale, corroborato e sostenuto da una letteratura nutrita di influssi decadentistici o retorici, la cui apparente intonazione so- , ciale e U•manitaria corrisponde a una vocazione intimamente reazionaria, non ingombra ancora la strada a chi si accinga a una indagine che rifugga [85] Bibloteca Gino Bianco

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