rebbe « l'esenzione dalle imposte sul reddito, per gli utili conseguiti dalle imprese industriali che li reinvestano nel Sud in attività produttive ». Si tratterebbe indubbiamente di un notevole passo al quale altri potrebbero seguire, ove veramente si volesse· impostare una politica di cc incentivi per il Sud». A questo pro,posito i cc desiderata » degli ambienti interessati meridionali servono a dare un'idea dell'ampiezza che potrebbe assumere la serie degli incentivi per il Sud: oltre agli sgravi fiscali essi includono anche « incentivi idonei ad ottenere i suolj da destinare ad uso industriale al più basso prezzo »; clausole particolari per i mutui di finanziamento (prolungamento della durata; riduzione del tasso di interesse, ecc.); cc integrazione dei finanziamenti, per impianto e per acquisto di macchinario, con una quota d'esercizio »; e, per finire, cc immediata abolizione dei titoli azionari no- • • • m1nat1v1 ». Prescindendo dall'esame dei singoli desiderata e dei limiti di fatto che ad essi si debbano o non debbano porre, « Mondo Economico », pur riconoscendo che i tempi sono maturi per l'instaurazione di una politica di incentivi per il Sud, sottolinea la necessità che tale politica sia instaurata con estrema chiarezza, e cautela. Dovrebbe cioè essere ben chiaro fin dall'inizio che cc gli incentivi devono essere limitati e per natura e per quantum, deb- . bono derogare pro tempore, non intaccare, istituzionalmente, taluni cano11i di vita fiscale, finanziaria, normativa in genere del Paese ». Dovrebbe essere inoltre chiaro che « lo statuire incentivi, cioè deroghe, cioè - inevitabilmente - un certo margine di discriminazione, pone un problema di equità e di correttezza, sia economica che politica ». Un piano per lo sviluppo siciliano; in « Mondo Economico», 8 settembre 1956. Nel gennaio di quest'anno il Governo regionale siciliano affidò a quat ... tro Commissioni di studio il compito di delineare « un piano straordinario di opere, che consenta di attuare razionalmente lo sviluppo economico e sociale della Regiqne » ·nel campo industriale, agricolo e sociale. La prima Commissione doveva vagliare gli aspetti finanziari del programma, ed un Comitato di coordinamento doveva presentare le proposte conclusive. Il 13 maggio, l'on. Aldisio, presidente del Comitato di coordinamento, presentava ufficialmente al Governo regionale il piano. Più tardi, il « Piano quinquennale per lo sviluppo economico e sociale della Sicilia» veniva pubblicato, e l'esame del volume, interessante per la conoscenza dei ,problemi particolari dell'economia siciliana, suggerisce delle valutazioni criti- [77] Bibloteca Gino Bianco
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