QUtdcuno ha affermato, non senza verità, che abbiamo assistito con il 27 maggio alla vittoria postuma di De· Gasperi: e in effetti la politica della resistenza alle o·ndate estremiste, accompagnaUIJa/ ,l'intervento e al tentativo· di soluzione di alcuni vecchi problemi naziona li, ha finfto col dimostrarsi pagante. La crisi della destra monarchioa. e neofascista è una crisi dell'infantilismo politico; quella del P.C.l., l'abbiamo detto e lo ripetiamo, n·on è solo conseguenza del processo di destalinizzazione, ma anc he e sopra:tutto di fatti autonomi della classe operaia italiana, s tanca e frustrata da un decennio di sterile opposizione; e quanto all 7unità socialista isi vorrà. ben dire, se lo ha detto lo stesso·Nenni, che la socialdemoc razia ha assolto nel quadro della politica degasperiana, una funzione fondamentale, positiva (per noi tutta positiva, perchè riteniamo che, per dei democ ratici le opzioni di regime devono avere la prevalenza su ogni altra conside razione). Si dev~ anche osservare, però, che, se la politica di De Gasperi v ince, la formula di De Gasperi tramonta nel moniento stesso di questa v ittoria; se vince il centrismo, cioè, tramonta il quadripartito; e nuovi ,pro blemi di schieramento politico si pongono a più o meno breve scadenza. Non si può affermare che il congresso di Trento, sia pure circondandosi di talune anche spiegabili· cautele, non sia stato costrett o, dal ritmo con cui la situazione evolve, a tener 'conto di questi nuovi pro blemi. Nei co,nfronti dei quali l'o·n. Fanfani sembrava ostinatamente ch iuso. dopo il 27 maggio (e perciò non gli lesinammo in questa sede aspre cri.tiche); meno dopo Pralognan, e ora a Trento. Ivi si è parlato, sia pure non esplicitamente, delle soluzioni (ii governo che sarebbe poisibile a ttuare ove non venisse raggiunta quella maggioranza assoluta sulla quale i democristiani stessi, a parte l'oratoria ufficia/,e, non possono fare esclusiv o, e forse nemmeno eccessivo affidiamiento. Certo, da Trento non sono venute indicazioni di grande rilievo; ma non si può negare che, rispet to a/,la presa di posizione precongressua/,e dell'Osservatore Romano, il possibilismo democristiano di Trento segna un passo avant1:.Sembra anzi c he in Vaticano, a giudicare dalla condotta dell'Osservatore Romano sulla questione di Suez -prima, sui rapporti far cattolici e socialisti poi, si sia disp erso il seme di antiche e vantate tradizioni di realismo politico. A Trento, invece, la realtà ita/,iana quale si è profilata dopo il 27 maggio non è stata negata, e nem- . meno sottova/,utata; da taluni ~<iniziativisti», Colombo Mcdfatti Zaccagnini Salizzoni, come da Gonella, Sullo e Cassiani, se ne è data anche una [5] • Bibloteca Gino Bianco
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