- sempre nella ipotesi di un'alta pro_pensione al consumo delle categorie· salariate e di una irriducibilità (relativa) dei consumi delle '~ltre c,ategorie - una parte del reddito destinato al risparmio-investimento deve essere trasferita (in occasione del suo incremento) a dett~ categorie, è necessario che l'incremento del risparmio di qualche altra categoria subisca una limitazione, relativ,amente all'incremento globale del medesimo. E' assai probabile (e desiderabile) che un siffatto incremento del risparmio non si abbia a spese degli incrementi di reddito risparmiato che affluiscono al mercato monetario e finanziario e, tanto meno, a spese degli incrementi di risplarmio personale, ma invece a carico del risparmio d~l sistema imprenditoriale: ossia a carico del ben noto fenomeno dell'autofinanziamento, realizzato attraverso il risparmio dei profitti e il conferime11to di una velocità all'ammortamento superiore agli investimenti effettivi per • • rmnov1. Si può rammentare che nello « schema decennale », considerando le fonti di finanziamento degli investimenti, si assumeva che nel .triennio 1952-1954il risparmio personale era entrato a comporre le ris.orse disponibili per gli investimenti nella misura del 31,1% (più precisamente, il risparmio personale affluito ai mercati .finanz~ari e monetario vi entrava nella misura del 22,8%; il risparmio personale affluito all'attività ·edilizia., direttamente, vi entrava per il 6,2%; il risparmio personale tradottosi in aumento delle riserve degli Istituti ,assicurativi, infine, vi entrava per il 2,1%). Quello delle imprese, a sua volta, concorreva alla formazione di tali risorse per il 18,5% (essendo pari al 9,8% ed all'8,7 per cento, rispettivamente, il concorso del risparmio delle imprese individuali - la cui figura potrebbe quindi, almeno in parte, essere _consideratanélla v.ocedei risparmi personali - e quello delle imprese non individuali). Il totale del risparmio privato, dunque, promanavlaper il 62,7% circa dal risparmio personale e per il 37,3% circa da risparmio delle imprese. Nello << schema decennale» non .figuravano previsioni di sorta circa il futuro andamento della ripartizione dei risparmi, ma alcuni dati - relativ,amente al periodo 1955-,58 - sono stati forniti dal successivo << Rapporto al Gruppo di lavoro N. 9 del Consiglio dell'O.E.C.E. » (Elementi per la politica economica del quadriennio 1955-'58):essoperò considera, per l'anno 1954,una ripartizione diversa, del complessivorisparmio ·privato tr,arisparmio personale e risparmio da imprese, da quella innanzi indicata (con percentuali, rispettivamente, pari al 61 [64] Bibloteca Gino Bianco
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