Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

r può esser lecita soltanto se col termine generico di << salari >>si intenda indicare i salari monetari. I salari non monetari, come si è osservato, possono entrare a f,ar parte del reddito spendibile da un punto di vista collettivo, non da un punto di vista soggettivo: confluiscano poi essi a spesa in beni di consumo o in beni di investimento, per il soggetto lavoratore si pongono pur sempre come un risparmio, mentre che per l'economia collettiva possono r.appresentare dei << risparmi-investimenti» veri e propri. Si è sottolineato il fatto che l'identificazione in parola può essere lecita, a patto che siano presi in considerazione i salari monetari, p.oichè a rigore essa non presenta alcuna necessarietà di carattere pratico inerente alle condizioni del nostro Paese. L'accrescimento dei salari monetari, in effetti, può dar luogo anche a forme di « risparmio-investimento» da parte dei percettori di redditi da lavoro subordinato. E' tuttavia possibile sostenere - e probabilmente coerente con la realtà degli odierni livelli medi dei salari monetari della mano d'opera italiana - che eventuali incrementi degli stessi potrebbero ripartirsi tra consumi e << risparmio-investimento » in un rapporto tale che, oltre certi limiti, sarebbero compromesse le capacità di accumulazione capitalistica della collettività globalmente considerata. Il concetto della maggiore propensione al risparmio come connaturata ai detentori dei redditi più elevati è assai diffuso e generalmente accettato d,agli studiosi dello sviluppo economico, per quanto non manchino eccezioni, sia in camp~ teorico, sia - quel che più conta - smentite tratte da esperienze concrete (cfr., p. es., A. STURMTHAL, << Economie Development, Income Distribution and Capitai Formation in Mexico>>, i11: The Journal of Politica/ Economy, giugno 1955). Tuttavia, nel caso italiano, considerata l'estensione delle forze di lavoro attualmente disoccupate, che dovranno essere immesse mano a mano tra i percettori di salari monetari (si tratta di categorie notoriamente predisposte ai consumi); considerato il trasferimento di forze di lavoro dal settore agricolo ai settori industriali e dei servizi da attuare nel decennio (è noto che le forze di lavoro agricolo costituiscono la più frequente e notevole delle eccezioni alla reg.ola « bassi redditi, bassa propensione al risparmio »); e considerata, ancora, la rilevante portata che potrebbe avere nel Mezzogiorno il così detto effetto-dimostrazione, sembra· riélgionevole attenersi al- [59] ... Bibloteca Gin·o Bianco

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