Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

\ DOCUMENTI E INCHIESTE Salari e sviluppo economico Alcuni recenti avvenimenti di carattere sindacale o politico-economico - quali gli scioperi verificatisi nel corso dell'estate, gli aumenti di alcuni generi alimentari di largo consumo e il conseguente aumento ·dell'indice del costo della vita con relativo scatto del meccanismo della « scala mobile», la denuncia dell'accordo stipulato sulla medesima dai sindacati dei datori di lavoro e dei lavoratori - messi in relazione con i dati relativi alla situazione economica del Paese nel 1955 (dati forni ti dtalla «Relazione generale» dei ministri del Bilancio e del Tesoro), efficacemente integrati e . commentati dal Governatore della Banca d'Italia nella sua annuale relazione all'Assemblea dei partecipanti, hanno riaperto le discussioni sull'opportunità di una politica salariale «di manica larga », oppure, al contrario, improntata a criteri di «austerità». Precisamente, i termini della polemica in atlto - così come per lo più si è presentata sulla stampa nazionale d'opinione e d'informazione - vertono sui limiti e sulle possibilità di espansione del livello delle retribuzioni salariali, in rapporto agli indirizzi di una politica di sviluppo econo-- mico conforme alle indicazoni del piano Jl anoni. Certamente i problemi di varia natura che sono connessi a variazioni dei livelli salariali hann.o sempre costituito il punto cruciale di ogni teoria o politica di sviluppo economico: e nessuno potrebbe avere la pretesa di esaurire l'argomento, tanto meno adducendo a proposizioni definitive, in un breve scritto. Tuttavia si può cogliere lo spunto per osservare come - fatte salve· le consuete e pregevoli eccezioni - sia costume diffuso, presso la pubblicistica che si dedica alla materia, fandare i ragionamenti su premesse implicite e considerare soltanto una gamma assai limitata delle possibili conseguenze dei fenomeni: di mod.o che ne soffre notevolmente il [55] Bibloteca Gino Bianco

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