Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

tnunque, gli aspetti più significativi della situ-azione edilizia rr1eridi<?p.alesono, in sin tesi, i seguenti: I) Indz:ce di ·afjollamerito superiore ·alla media nazionale. - Il censimento del 4 novembre 1951 ha consentito di calcolare il rapporto popolazione-vani, ossia !'in.dice di affollamento, che è risultato in media di 1,3 persone a vano. Mentre le regioni del Centro-Nord (ad eccezione del Lazio che ha un indice di affollamento di 1,5 persone per vano) hanno un indice di affollamento inferiore o per lo meno uguale alla media nazionale, passando da un minimo di 0,9 persone per vano (Liguria) ad un massimo di 1,3 (Veneto e Umbria), tutte le regioni meridionali hanno un indice di affollamento superiore (da un minimo di 1,4 nell'Abruzzo-Molise e Sardegna ad un massimo di 2,1 in Puglia e Basilicata). 2) Qualità inferiore delle abitazioni (in rapporto all'elettricità ed alle attrezzature igieniche). - Secondo i dati del censimento 19.51, limitati, per queste rilevazioni, a 62 provincie italiane, che rappresentano il 66% della popolazione, la proporzione di abitazioni fornite di acqua corrente è pressochè uguale nel Nord e nel Sud d'Italia; una grande divergenza esiste invece quanto alla proporzione di abitazioni fornite di stanza da bagno e di elettricità: delle 18 provincie dell'Italia meridionale, per le quali si possiedono dati a tal riguardo, quattro sono le provincie in cui il 5% delle abitazioni ha una stanza da bagno e soltanto otto le provincie in cui circa i ¾ delle abitazioni sono provviste di elettricità; nel Centro-Nord per contro quasi tutte le provincie per le quali si hanno dati in materia hanno delle medie notevolmente più elevate. 3) Maggior riumero di alloggi di tipo precario (grotte) baracche) ecc.). - Il rapporto medio tra il numero degli alloggi di tipo precario ed il numero delle abitazioni è in Italia, sempre secondo i dati del 1951, dell'l,81 %- Quasi tutte le regioni del Centro-Nord hanno un rapporto inferiore alla media nazionale (da un minimo dello 0,45% in Piemonte ad un massimo dell'l,60% in Emilia e Romagna); le uniche eccezioni sono rappresentate dal Lazio e dalla Liguria, nelle quali si registra, rispettivamente, un rapporo del 5,7% e del 2,12%. Ql1asi tutte le regioni meridionali hanno invece un rapporto baracche-abitazioni superiore alla media nazionale, passando da un minimo <lell'l,90% (Sicilja) ad u,n massimo del 5,63% (Calabria); fanno eccezione la Campania e l'Abruzzo-Molise (con un rapporto, rispettivamente, dell'l,41 % ,e dell'l,76%)- Inoltre quasi la metà delle 218.642 famiglie alloggiate in barac- .che si trova nell'Italia meridionale, la cui popolazione non rappresenta che il 38% della popolazione totale. 4) Incidenza delle case non occupate uguale al Nord e al Sud. - Le abitazioni non occupate (circa 717 mila abitazioni in tutta Ialia), che incidono • I ·in ragione del 67 0 sul totale delle abitazioni (circa 11,9 milio11:i a fine. 1954), [52] Bibloteca Gino Bianco

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