contro 38. Risulterebbe che 6 « fran1 chi tiratori » democristiani abbiano uniti i loro voti a quelli dell'opposizione. La nota che precede getta luce sugli aspetti deteriori della crisi apertasi ufficialmente il 2 novembre. Le prospettive di questa crisi sono molto oscure, a meno che non si cerchi di risolverla nel senso che la imminente unificazione socialista eloquentemente suggerisce. (N. d·. r.). Protezionismo aeronautico Alla fine del 1958 una grande e moderna aerostazione sorgerà all'aer~ porto di Capo:dichino. Il Ministero della Difesa Aeronautica ha già effettuato il p1imo stanziamento di 360 milioni di lire per dare inizio ai lavori che, ad opera ultimata, raggiungeran 1 no una spesa di oltre mezzo miliardo. Chi co·nosce Capodichino non p,uò che app.rovare il provvedimento. Al viaggiatore, infatti, che p,roviene da New York, Londra, Parigi o da altre ,capitali europee l'aeroporto di Napoli cosl com'è attualmente appare molto si1nile ad un atterraggio di fortuna. Questo aspetto squallido è dovuto p(rincipalmente alla esistenza nel campo di edifici distrutti e danneggiati dalla guerra, una volta adibiti ai servizi del traffico militare ed ora co,mpletamente abbandonati; alla presenza dell'aviazione militare (essendo Capodichino un aeroporto militare, con scalo civile) ed infine alla mancanza di una vera e propria aerostazione. Quella esistente, una costruzione di un piano e mezzo, lunga una quarantina di metri, nella quale sono raggruppati insieme direzione, dogana, polizia, uffici turistici, rappresentanze delle compagnie aeree, nonchè un piccolo bar ed un modesto ristorante, ha più l'aria di essere una sala di attesa di lllila stazione ferroviaria di provincia, che non una stazione ,di scalo aereo con pretese internazionali. È stato dunque cert4lllente o•pportuno deliberare la costruzione del nuovo impianto. 1\1a a questo. punto, però, gettando uno sguardo alle mo1 deste cifre del traffico di Capodichino nel 1955: passeggeri arrivati 12.351, partiti 12.148, transitati 35.606, sorge il dubbio, fondato, che la nuova aerostazione sia destinata a restare in gran parte deserta. Così il problema _sembra subire un'inversione: avremo una moderna e vasta aerostazione, ma un limitatissimo numero di passeggeri. E poichè l'importanza di un aeroporto è detenninata innanzitutto dall'intensità del suo movimento, e solo in linea s,ubordinata dall'ampiezza e ~odernità dei suoi impianti, c'è da concludere che per quanto riguarda Napoli il punto fondamentale da risolver~ resti· un al-. tro. Si tratta cioè di vedere quali siano i veri· ostacoli che si frappongono allo sviluppo del suo traffico aereo. E da qualsiasi angolo si esamini la questione, appare chiaro che essi non sono nè di ordine tecnico nè geografico, ma .sono dovuti al regime preferenziale concesso alle linee aeree nazionali. Per [49] Bibloteca ino Bianco
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