Cosi. tra il 25 e il 26 giugno l'opposizione al governo cominciava a prendere consistenza, concentrandosi sul primo terreno di comune attacco: il bilancio. Il 30 di quel mese scadeva infatti l'esercizio ordinario del 1955-56, e poicl1è non c'era possibilità di prevedere che entro tale data si potesse giungere alla discussione, e tanto meno all'approvazione di esso, si prospettava la necessità per il governo di chiedere l'esercizio provvisorio. Ecco perchè il 27 giugno il deputato monarchico Adamo ed il comunista Colajanni richiedevano la discussione del bilancio e la votazione per l'esercizio provvisori~. Si voleva evidentemente cogliere l'occasione di una votazione a scrutinio segreto per mettere in crisi il governo. E così il 12 luglio si viene alla votazione sulla concessione dell'esercizio provvisorio, che viene negato dall'Assemblea con 42 voti contrari e 42 favorevoli. Alla lettura del risultato delle votazioni gli on.li Franchina (soc.) e Macaluso (com.) chiedevano al governo di dimettersi, avendo avuto il voto una chiara espressione di sfiducia; ma l'on. Restivo, capo del gruppo parlamentare D.C., si oppone, dichiarando che anche nella rece11te riunione dei capi-gruppo era stata ribadita la dichiarazione secondo la quale l'esercizio provvisorio non poteva essere occasione di dibattito politico, e invitava l'Assemblea a tenere presente questa prassi costituzionale. L'on. Alessi, presidente della Regione, dichiarava che senza una mozione di sfiducia il governo non si sentiva obbligato a rassegnare le dimissioni. Senonchè Alessi aveva subodorato come la questione dell'esercizio provvisorio ed il voto su di esso fossero serviti di copertura per i cc franchi tiratori » del suo partito, che avevano aggiunto i loro voti a quelli dei .partiti avversari per fare cadere il suo governo. Fatto il computo dei voti, si nota infatti che vi furono 9 voti democristiani accanto a quelli delle sinistre e dei monarchici. cc La fronda democristiana, - ha scritto in proposito una rivista politica e parlamentare che è portavoce della Presidenza della Regione, e dalla quale abbiamo tratto gli elementi di cronaca che qui riferiamo (' Sala d'Ercole', nn. 7-8 del 1956) - covata sotto le ceneri calde dei fatti di .Caltanissetta, entra cosi in azione anche nell'Assemblea ». In questo momento comincia palesemente la cosiddetta cc operazione Gullotti », e solo a partire da questo momento è chiaro che il governo regionale dovrà lottare anche su questo fronte. Il Corriere di Sicilia, quotidiano catanese ispirato da Alessi, cosi commentava enfanticamente i fatti di quei . . g1orn1: « I socialcomunisti da una parte e i deputati del P.N.M. dall'altra, gli uni per amore del caos fonte di ogni bene per i bolscevichi, gli altri per la difesa di interessi legati al feudo in Sicilia e ai monopoli del Nord Italia, non hanno curato di guardare il reale interesse dell'Isola ... Da un esame sommario della votazione pare si possa concludere che anche taluni deputati della D.C. hanno votato contro , [45] Bibloteca Gino Bianco
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