Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

per di più imbastiti 110n già sul piano intraeuropeo - come sare~be nat11rale, data la relativa analogia di forme economiche presentata dai paesi dell'Europa Occidentale - ma relativamente alle strutture che il settore presenta oltre Atlantico, e segnatamente negli Stati Uniti, si ma~ifesta una chiara tendenza a trascurare la profonda disparità di condizioni che caratterizza i rispettivi sistemi economici. Indubbiamente i nuovi organismi sorti in quel paese per la distribuzione delle merci ai consumatori sono degni della ma5sima considerazione: ed è fors'anche auspicabile che un giorno l'Europa possa adottarli. Oggi come oggi, tuttavia, la deficienza di capitali, il limitato potere d'acquisto dei consumatori, le marcate differenze nei redditi medi delle diverse regioni, ne renderebbero assai spesso, per non dire nella maggior parte dei casi, tutt'altro che economicamente conveniente l'istituzione. Lo cc scarso spirito di iniziativa » dei dettaglianti, in altri termini, pt1ò trovare giustificazione in cause obiettive, inerenti all'ambiente economico in cui operano, e pertanto essere il frutto di un corretto calcolo economico. Così come, parallelamente, la cc scarsa educazione » del consumatore sovente consiste in null'altro che in un basso livello di reddito: elemento di estremo rilievo, questo, qualora si ponga mente al fatto che, in concreto, una delle innovazioni di maggiore portata delle nuove organizzazio.ni distributive d'oltre At_lantico consiste nell'addossare al consumatore una parte dei costi di distribuzione (e pertanto, ammessa e non concessa la comparabilità dei dati statistici, sarebbe erroneo confrontare i costi di distribuzione affidandosi alle differenze tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo, od anche tra prezzi praticati al dettagliante e prezzi praticati dal dettagliante, nel caso specifico del commercio al minuto). Il punto cruciale delle argomentazioni « vincoliste », come si è detto, consiste nell'asserita eccedenza degli esercizi di vendita rispetto alle esigenze della comunità e nelle sue implicazioni di natura qualitativa (sprovvedutezza degli operatori) e di natura quantitativa (costi esorbitanti). Uno schema di ragionamento interessante, in merito, è quello assl111to dalla U.I.L. nella dich.iarazione ospitata dall'organo del P.R.I. innanzi citato. Traducendo l'esempio numerico in termini generali, il concetto sarebbe questo: dato un certo numero di unità di merce e dato un certo numero di dettaglianti dediti alla vendita di quella merce, è determinato il numero 1nedio di unità vendt1te da ciascun dettagliante; dato inoltre il ricavo che il dettagliante si propone di ottenere dall'esercizio della propria attività, è chiaro che esso inciderà in misura tanto minore sulla singola unità di merce quanto piu elevato sarà il numero delle unità vendute; ergo, per abbassare l'incidenza unitaria del ricavo del dettagliante (supposto costante) sulle merci vendute è sufficiente innalzare il numero medio di unità di merce trattate da ciascun dettagliante, ossia è sufficiente ridurre il numero dei dettaglianti. [40] BiblotecaGino Bianco

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