Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

, durre cosi la zona di efficacia del mercato comune ed il potere, già ,assai ristretto in verità, delle istituzioni che dovranno presiedere alla sua for- . maz1one. · Il terzo pericolo è che il fatto che la Gran Bretagna cercherà di garantirsi certe situazioni di privilegio renda ancora più recalcitranti quei settori e quei paesi del Continente che giu~icano con ostilità il progetto di mer- .cato comune. L'ultimo pericolo, infine, - last but not least - è il diffondersi di opinionì come quelle esposte su « Il Punto » del 20 ottobre, secondo cui il nuovo rilancio, basato sul Piano Mac Millan e sul discorso di Adenauer a Bruxelles, ci salva dal pericolo che « l'unità si faccia intorno ad interessi capaci di schierare decisamente l'Europa in uno dei campi in cui la guerra fredda aveva diviso il mondo ». Siamo alla vecchia astratta ideologia di un'Europa equidistante da Mosca e da Washington. Ora, bisogna dire chiaramente che è assurdo trarre conseguenze affrettate sull'atteggiamento americano dei prossimi anni, basandosi sull'attuale fase elettorale o anche sugli sconcertanti atteggiamenti dell'attuale Segretario di Stato. La classe dirigente americana è stata unita nel sostenere in questo dopoguerra la necessità della politica atlantica, per impedire il dilagare della potenza sovietica. Nessun dato fondamentale è cambiato che giustifichi un nuovo orientamento della classe dirigente americana. In secondo luogo, pur senza sottovalutare la serietà dell'impegno britannico, sembra quasi superfluo ribadire i limiti entro cui il Governo di Londra ha contenuto il suo appoggio. Si deve, certo, essere ben lieti se si riesce ad ottenere una effettiva collaborazione (invece di un atteggiamento tiepido o addirittura ostile) della Gran Bretagna all'integrazione europea; ma è fuori di posto sperare che l'Inghilterra possa compiere effettive deleghe di sovranità ad organismi sopranazionali. Per conseguenza, la vitalizzazione dell'U.E.O., l'associazione inglese al mercato comune, o il progetto di Confederazione politica del Cancelliere Adenauer sono fatti rilevanti, ma profondamente diversi dal processo di integrazione vero e proprio perseguito dai cc sei » • Tale processo di integrazione si è giovato e si giova profondamente dell'appoggio statunitense, che serve tra l'altro ad impedire lo scatenarsi delle forze centrifughe in Europa. Oggi come ieri, insomma, l'integrazione euro- _pea è possibile solo tra i cc sei », ma è condizionata dall'associazione con gli inglesi e dall'appoggio statunitense. In conclusione si può ~ire fin da ora con una certa sicurezza che il . nuovo atteggiamento inglese sarà un fatto positivo, solo se i Paesi del Continente avranno la fermezza di non impadronirsene come di un pretesto per .annacquare l'integrazione, e lo considereranno ua nuova prova - ed un [36] Bibloteca Gino Bianco

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