in part_icolare l'industria automobilistica e l'industria tessile (sopratutto cotone e rayon), che fanno sentire più apertamente il loro malumore; ma il criterio di gradualità che presiede alla riduzione delle dogane ,dovrebbe permettere all'industria inglese, come del resto alle industrie deboli di tutti gli altri paesi, di adattarsi alle nuove esigenze del mercato comune. Le preoccupazioni più gravi, però, riguardano il Commonwealth. C'è da una parte, è vero, la consapevolezza che gli accordi di Ottawa del 1932 non funzionano oggi con la rigidita secondo la quale vennero concepiti e ·firmati, poichè l'Australia ha gravi difficoltà con la sua bilancia dei pagamenti, poichè il Canada adotta gradualmente, ma progressivamente, una politica di libero commercio, e poichè anche altri membri dell'area della sterlina sviluppano una politica commerciale sempre più indipendente. E .c'è anche, è vero, la staticità delle importazioni del Commonwealth stesso rilevata nell'articolo dell'Economist soprariportato. Ma, d'altra parte, ci sono legami troppo forti perchè gli inglesi si decidano a scegliere nuovi impegni europei, pregiudizievoli dei tradizionali interessi del Regno Unito. Se dubbi ci fossero stati, si è incaricato di dissiparli Eden al Congresso Conservatore, quando ha dicl1iarato senza giri di parole che il Governo di S. Maestà è convinto della superiorità del Commonwealth sull'Europa. E lo stesso Mac lV[illan, sentiti gli umori del Congresso, e preoccupato forse di essersi spinto troppo innanzi, ha detto: « Il Governo inglese non è ancora perve 4 nuto a conclusioni finali per una sua partecipazione ad un mercato comune europeo e veramente non può fare questo finchè i Paesi del Common,vealtl1 non abbiano avuto la possibilità di esprimere il proprio punto di vista sulle proposte loro segnalate ». Come pensa Mac Millan di superare le opposizioni del Commonwealth? Com'è noto, il cosidetto Piano Mac Millan prevede - nelle parole dello stesso Cancelliere dello Scacchiere - cc un'area di parziale libero commercio, consistente dell'Unio11e Doganale dei Sei, del Regno Unito e di quegli altri Paesi dell'O.E.C.E. che volessero parteciparvi. La differenza tra un'area di libero commercio ed un'Unione Doganale consiste, naturalmente, nel fatto che in quest'ultima vi è una tariffa comune verso tutti gli altri Paesi, mentre nell'area di libero commercio ciascun paese può conservare le sue tariffe nei confronti degli altri che sono fuori dell'area ». L'Inghilterra verp rebbe quindi a far parte del mercato comune, ma conserverebbe il suo diritto di avere tariffe diverse verso i Paesi terzi, e di mantenere l'area preferenziale con il Commonwealth. L'assunto fondamentale di Mac Millan è che la maggior parte delle importazioni inglesi dal Corn1nonwealth riguardano prodotti agricoli; per questo motivo, se si escludono dall'area di libero commercio i prodotti agricoli, i Paesi del Commonwealth non soffriranno gran che (ma già si levano .alte le proteste dei canadesi preoccupati delle loro esportazioni di prodotti - [33] Bibloteca Gino Bianco
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