L"altro fatto da non dimenticare, ai fini di un esatto apprezzamento clella situazione, è la grave responsabilità che si sono assunti gli Stati Uniti fin dalla fine del l11giioscorso. Già si è ricordato di sopra in quali forme ciò sia accaduto: aggiungeremo soltanto che allora, appunto, per ragioni che in q11esta sede non ci interessano, i dirigenti di Washington spezzarono per primi, nella sostanza, la solidarietà occidentale. Sarebbe troppo lungo ricordare qui tutte le contraddizioni del Dipartimento di Stato tra l'atto egiziano di nazionalizzazione del Canale e la prima conferenza di Londra; tra questa e la seconda conferenza di Londra; sarebbe troppo lungo ricordare le mezze promesse, le reticenti affermazioni, l'ignoranza sistematica delle necessità inglesi e delle ragioni delle loro opzioni politiche: tutte cose che richiamano alla memoria lo sciagurato aprile '54, la crisi indocinese cioè, e la rara attitudine alla contraddittorietà di cui diede prova allora l'}\mministrazione repubblicana. Degli osservatori non sospetti, i fratelli Alsop del N. Y. Herald Tribt,1,ne, dell'orga110 cioè che ha sempre sostenuto il partito repubblicano e l'Amministrazione di Eisenhower, hanno potuto scrivere: << Vi fu un momento in .cui le massime at1torità americane contemplarono la stupefacente idea di -inviare la sesta flotta americana a impedire gli sbarchi anglo-francesi in Egitto. Più calmo consiglio finì col prevalere. Oltre ad unirsi all'Unione Sovietica contro i nostri vecchi alleati, l'Amministrazione ha dimostrato la sua ira in altri modi. Dulles, ad esempio, ha chiamato l'ambasciatore francese, Alphand, e gli ha fatto una predica da maestro di scuola a delinque11teminorile ... La crisi di Suez è nata a Washington, dall'arrogante bru .. tale negazione degli aiuti per la diga di Assuan, e dal sabotaggio di ogni misura alleata contro l'Egitto ». La solidarietà occidentale si è incrinata allora: noi riteniam.o questo fatto una sciagura gravissima, ma esso è un fatto appunto e bisogna te1!erne conto. Se il prologo in cielo della crisi di oggi è anche negli errori occidentali tra il '50 e il '55, nella loro mancanza di coerenza; se la causa dete1minante è l'atteggiamento egiziano; una parte non piccola di responsa-- bilità è da rintracciar~ nella politica americana. Mentre Eisenhower e Poster Dulles si indugiava.no a discutere del modo di salvare << quel campione della democrazia che è Nasser >> - ha osservato con ironica amarezza Augusto Guerriero sul Corriere della Sera del 3 novembre scorso - il governo sovietico giocava con i patrioti ungheresi come il gatto col topo; li illudeva e [17] Bi loteca Gino Bianco
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