volesse dare Pi primi l'attenuante delle forti pressioni subite da parte del partito di maggioranza, resta tuttavia il fatto éhe in situazioni difficili e • lt gravi come quella creata dalla crisi di. Suez, dalle vicende della nazionalizzazio11ee dalle confuse conferenze di Londra, v'era sempre l'alternativa delle dimissioni. Ma dov1e si sono rivelate le più gravi ed anche le meno spiegabiJi reazioni è stato app1 unto negli ambienti democristiani. Qualouno ha sottolineato, non senza verità, una tradizionale sordità dei cattolici a certi temi di politica estera e sopratutto a certe impostazioni fermamente occidentalistiche. Altri ha messo avanti gli interessi delta Chie~a, la preoccupazione -del Vatican.o che lo sforzo missionario nel mon.do arabo avesse a soffrire da una radicalizzazione della situazione nel Medio Oriente che sfociass-ein 11nasorta di << guerra santa » contro i 1 bianchi. Altri ancora ha sottolineato gli interessi italiani in Egitto ·e ha ricordato i sette miliardi investiti dall'E.N.I. {ma l'E.N.I. non deve investire in E.gitto, ma in Italia,. nell'Italia meridionale). E a questi motivi altri ancora se ne potreb1 bero aggiungere: l'illusione di un allineamento dell'Italia sull'atteggiamento statunitense; soprattutto quell'informazione superficiale sui problemi di politica estera, l'accennata paccottiglia da istituto di cultura fascista che, insieme al ricordo delle missioni in partibus infidelium, fa sì che in taluni ambienti del partito di maggioranza relativa si parli così spesso e con tanta serietà di missione latina, dell'Italia civilizzatrice del mondo arabo, di penetrazione e autonoma presenza italiana nel Medio Oriente. Pure, nessuno di questi argomenti, e neanche tutti insieme, .Potrebbero riuscire a dare un colore di ragionevolezza alle incertezze, agli sbandamenti, agli errori commessi da molti dirig~nti democristiani. - Poichè appunto negli ultimi dieci anni, ad .opera tra gli altri di De Gasperi, si era venuta perseguendo una coerente politica estera che relegava nel retrobottega questa paccottiglia, una politic.a che aveva operato certe opzioni fondamentali e riportato definitivamente il paese nella famiglia delle grandi democrazie occidentali. Questa era l'eredità più valid~,. forse, di De Gasperi; certamente la meno discussa e la meno discutibile: rompendo per la seconda volta nel giro di tre anni con essa, m-olti uomini dirigenti del partito cattolico hanno dimostrato P-dir poco uno scarso discernimento degli· interessi reali del paese. Ed hanno dimostrato altresì quan- [12] I Bibloteca Gino Bianco
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