La parte migliore del libro è quella che studia gli anni del Kulturkampf e poi il trentennio fino alla fine della prima guerra miondiale. Qui mi pare che il Rovan abbia colto bene la funzione positiva del Centro e insieme la sua deboJezza principale; ed abbia valutato esattamente la saggezza ed il talento politico dei suoi dirigenti e insieme la terribile provvisorietà di questa saggezza e di quel talento. Poichè nei confronti dei metodi alquanto perentori di Bismarck, della sua dottrina ·assai poco liberale e risolutamente antidemocratica, perfino certi aspettF~ deteriori del c~ttolicesimo politico tedesco della seconda metà del1 'Ottocento, quel tanto di particolarisn10 medievaleggiante che Bismarck doveva (o voleva) scambiare per una grave n1inacprima e poi nella rapida edificazione di certe · strutture economiche e .. sociali di uno stato moderno in Germania: ed ebbero il coraggio di relegare in soffitta, magari con qualche pentimento, una gran parte del loro corporativismo. A partire dal 1887 essi collaborarono attivamente con Bismarck, fino a quando non ebbero perfino l'opportunità di costituire addirittura la cerniera di ogni possibile maggioranza e di influire quindi sulla politica del governo in modo tale che venti anni prima sarebbe parso follia il solo sperarlo. E fu qui appunto che la saggezza e l'intelligenza politica degli uomini del Centro mostrò i suoi limiti for- . n1idabili. Poichè essi non videro che il problema politico fondamentale era quello della trasformazione· del regime, della eia alla sua costruzione nazionale; per- riforma costituzionale. fino questo particolarismo (e quanto di Il Rovan sembra. a volte rid11rre in esso vi sia nel federalismo dell'attuale C. termini soltanto psicologici la questione: D.U. è una domanda che l'Autore non più volte nelle sue pagine ricorrono esembra essersi posta) riusciva una forza spressioni conìe 'senti11ìento dell'ordine di opposizione abbastanza operante al costituito', 'riverenza verso l'imperatocentralismo prevaricatore della Prussia. re', fino a quando nel '14 si evoca addiNella quasi totale carenza dei liberali, i 1ittura... l'incompetenza in problemi di cattolici furono pressochè l'unica forza · politica estera del personale politico catdi opposizione, o per meglio dire di cor- tolico. Queste sono spiegazioni insoddirezione di certe tendenze immanenti al sfacenti: sembra difficile dubitare del fatsistema di Bismarck: almeno fino all'inizio delle fortune della socialdemocrazia, che doveva farsi portatrice delle esigenze di riforma non soltanto sociale ma anche ed anzi soprattutto politica con ben altra lucidità di visione, spregiudicatezza e coerenza. E i dirigenti del Centro furono abbastanza accorti dopo il primo . smarrimento da rendersi conto altresì della carica positiva e ammodernatrice che v'era stata nella rivoluzione nazionale to che la ragione fondamentale ~ada piuttosto individuata nell'ambiguità del pensiero politico cattolico, nella concezione strumentale della libertà. Il fatto cl1e per tanto tempo e con tanta vittoriosa ostinazione (fino a tal punto, talvolta, da entrare in conflitto con la gerarchia) i dirigenti politici cattolici abbiano rivendicato la loro libertà religiosa non deve impedire di vedere il fondo della questione: e di giudicare una grave sconBiblotecaGino Bianco [122] ..
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