Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

JosEPH RovAN: Le cattolicisme politique en Allemagne, Parigi, Aux Editions du Seuil, 1956. Scrivere una storia del partito cattolico in Germania non è certamente un'impresa molto agevole: vi sono delle gravi difficoltà obiettive specialmente per chi come il Rovan rifiuti la via della facilità, della comoda scelta cioè del 1870 con1e termine a quo, e voglia rimontare fino all'indomani della grande Rivoluzione. La differenza di situazione dei diversi stati tedeschi (da un cattolicesimo miRECENSIONI Sì deve aggiungere, però, che, forse, appunto per il periodo 1789-1870, avreb- · be giovato una più nutrita storia ideologica (magari anche per sottolineare una ' '4' • • po verta o un'incertezza o una ±at1cosa elaborazione di pensiero): non solo ad equilibrare le pagine ·che descrivono appunto le lotte politiche e le situazioni particolari e che sono di gran 1 unga preponderanti, ma anche per individuare 1:n nuce i germi di sviluppi successivi o di successive involuzioni. Certi nomi, quello di K.:etteler, per esempio, compaiono sovente; ma scompaiono poi troppo prenoritario in Prussia al giuseppinismo cat- sto, certan1ente prima di una perspicua tolico bavarese, al paradosso di una mag- · individuazione delle posizioni e senza gioranza cattolica sotto un' amministrazione protestante nel Baden) costituisce ovviamente un ostacolo non piccolo ad una trattazione unitaria. Il Rovan tuttavia riesce abbastanza bene a puntualizzare le di verse situazioni regionali (e veramente fino al '70 si dovrebbe dirç << statali ») senza smarrire per questo il senso dell'unità e senza perdere di vista i nessi e le reciprocre influenze: ond'è che i primi due capitoli (<< De l'Ancien Régime à la veille de la Révolution », << De. la Révolution de 1848 au Kulturkampf »), che dovrebbero costituire (e in realtà costituiscono) una vasta introduzione alla storia del partito cattolico tedesco, si leggono sovente con molta istruzione e quasi sem·pre senza che lungaggini e ripetizioni vengano ad interrompere la tensione della narrazione. che un'esauriente analisi ideologica consenta di intendere le trasformazioni a cui si è poi, più oltre, posti bruscamente innanzi. E resta il dubbio, altresì, che vi sia una notevole sproporzione tra le ottanta pagine di questi, che si presentano come i due primi capitoli ma sono nella sostanza un'introduzione, e le trenta pagine che coprono gli ultimi dieci anni. Sproporzione, ci si intenda bene, a danno del periodo '46-'56, data la natura del1' opera, che doveva essere piuttosto una storia degli ultimi decenni che di tutto il cattolicesimo politico tedesco. L'Autore stesso scrive (p. 12) che i primi capitoli non sono fatti di ricerche originali, come gli ultimi tre, pei quali mancano elaborazioni complessive del materiale: ora è proprio per questi che il lettore resta in parte con la sua fame. [121] Bibloteca Gino Bianco .,.

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