ed una fatalità incombente ed irrevocabile (e purtroppo moltissimi la intendono a tal modo). Del resto, per quel che mi riguarda personalmente, in più parti della mia storia ho cercato di mettere in rilievo la circolazione degli elementi sociali contrapposti. Come ritengo improprio il termine di cc marxista », ritengo invece appro .. priato il termine di « socialista ». Ovviamente il marxismo non è il socialismo, perchè questo è un fenomeno assai più largo, con una elaborazione che abbraccia correnti ideologiche più complesse e si svolge in epoche storiche più vaste. L'istanza della classe operaia, che ai tempi del Marx era poco più che l'affermazione teorica di un genio lungiveggente, appare nel nostro tempo come una realtà storica ineliminabile. Oggi un ceto operaio produttore si presenta come l'elemento positiv_o del mondo mo,derno. Il problema politico che si pone non è dunque più quello che si ponevano i teorici dell'anarchismo, ossia l'abolizione dello Stato, e neppure quello che si ponevano il Marx ed il Lenin alla base della loro indagine, ossia la co,nquista dello Stato, sibbene quello di partecipare alla direzione dello Stato. Sul piano teorico ho sostenuto e sostengo che la storia della classe operaia, ·ossia lo studio del suo processo formativo, non possa farsi se non aderendo in pieno, con tutto l'animus dello storico, alle rivendicazion,i della classe operaia (se è vero, come è vero, che la storia non può essere intesa se non rivivendo e ripensando la materia di cui si tratta), e che perciò i presupposti che fin qui hanno legit .. timato la storiografia borghese debbano e possano oggi legittimare una sto .. riografia socialista, ossia una storiografia imperniata su una weltanschaung più nuova e moderna, più aderente agli elementi positivi che si affacciano e si affermano oggi sulla scena del mondo. Nel costante rapporto tra politica e storiografia, tra azione pratica e ripensamento dell'azione, il problema centrale, a mio avviso, non è quello di assumere come fondamento ideologico la dottrina marxistica, o la dottrina marxistico-leninistica, che, storicamente concluse, rimarrebbero sempre delle forme di cristallizzazione e puntualizzazione non suscettibili di sviluppo., ma di considerare la classe operaia come l'elemento storico positivo del mondo moderno, e di elaborare un programma nuovo che inrianzi tutto assicuri il benessere della classe lavoratrice e si fondi sulla ormai raggiunta capacità politica di essa. Questo programma manca attualmente ai partiti di confessione marxistica tradizionale e, sul piano pratico e sul piano teorico, è condizione indispensabile per il rinnovamento del movimento socialista. IV. - Non è esatta l'affermazione del Romeo che io respinga cc nettissimamente » la tesi del Gramsci, anche se verso questo Autore, come verso qualsiasi altro, io conservi tutta la mia indipendenza di giudizio. Esatto è invece il contrario: ritengo sostanzialmente giusta la sua acitta interpreta- , zione della questione meridionale. Ma il Gramsci faceva utile ed opportuna flll] Bibloteca Gino Bianco
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