Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

possibile. L'indagine sull'andamento del reddito nazionale e d~lle finanze pubbliche non può essere fatto con qualche s~,ngolo scandaglio., ma., come ha indicato il Marx e come fa ora la statistica economica contemporanea., con la ricerca di dati per totalità., di dati globali., che ci facciano con1oscere quanto capitale si è accumulato a fini d'investimento industriale in un dato periodo., quali ne erano le provenienze., quanto il costo in termini di interessi passivi., e quanto il rendimento., almeno in termini di plusvalenza azionaria o. di auto-finanziamenti. Il Romeo sarà certo d'accordo che., per il periodo· della politica economica della Destra., tali indici misuratori mancano del tutto: in mancanza di essi bisogna rifarsi a quello che dà l'onesto ed obiettivo Achille Plebano. Ad ogni mo·do., se egli vorrà indicarmi qualche fon,te più larga e sicura., sarò lieto di seguire le sue indicazioni. III. - Il Romeo mi assegna al gruppo dei cc marxisti » e., rilevando la mia formazione storicistica., parla di cc conversioni » e di cc convertiti ». N orz ho alcun motivo per adontarmi della definizione di cc marxista », ma credo che la classificazione sia impropria giacchè non mi sento affatto legato alla supina accettazione de cc Il Capitale » come ad un cc Corano » da rispettare permanentemente in tutte le sue regole e leggi. A mio avviso., il marxismo rappresenta una grande esperienza storica di cui l'indagatore deve far tesoro., non meno dell' esperien,za liberale., cattolica e via discorrendo. Esso è uno d·ei canoni dell'interpretazione storiografica., ed è valido oggi per la somma di esperienze raccolte., per la problematica larghissima che suscita nell'indagatore., per i temi che offre e sottopone al controllo dello storico. Ma da ciò all'accettazione incondizionata di tutti i suoi schemi., di tutte le sue regole, ci corre! La teoria del plusvalore., della caduta del saggio di profitto., le varie tesi sullo sfruttamento operato dal regime economico borghese, sulla crisi e stagnazion.e del capitalismo, non sono una dogmatica da accettarsi in bloc-- co., anche se alcune di queste tesi recano molti spunti suscettibili di elaborazione e di sviluppo. E non sono una dogniatica, anche per il fatto semplicissimo che il marxismo - per chiunque abbia tratto efficace insegnamento dal marxismo stesso - appare come una dottrina economica e politica intiniamente connessa allo sviluppo dell' econ,omia ed alla situazione storica del suo tempo, rion come un codice permanente e invariabile, e perciò vincolante rispetto agli sviluppi dell'economia ed alle situazioni storiche presenti. Una siffatta pretesa condannerebbe la scienza politica all'immobilismo ed avrebbe l'assurdo risultato di ipotecare il futuro con dottrine politiche sorte in altro clima e da altre esigenze. La stessa concezione della lotta di classi., se i'ntesa come mobile e varia dinamica di interessi sociali in contrasto, è • indubbiamente un chiaro point de repère che si presenta all'esperienza ed alla coscienza dello storico., ma invece è inaccettabile se intesa come giustapposizione estrinseca., come un mero fatto meccanico., come una regola fissa [110] BiblotecaGino Bianco

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