Nord e Sud - anno III - n. 24 - novembre 1956

i tumulti che covano anche dove c'è odore di incenso; e la distanza che p.assada un capo all'altro d~lle case era da lui spiegata alla stessa maniera della distanza che vi è tra i due poli della terra. Nel paese di Francesco 1 piantato di traverso lungo un dirupo, le cose si svolgevano come se vi fosse anche l'oceano, dunque vi erano in quel breve spazio le parti torride e le parti gelide, la vicenda era comunque ~perta e si conoscevano l'anarchia e il potere dispotico, la democrazia e la dittatura incerta; in parte si conoscevano queste forme e in parte s'intuivano, sospesi di qua e di là. Ora improvvisamente il compagno aveva 1avuto una visione contraria, aveva . mutato atteggiamento, rovesciate le par.dle, si era sentito sopra un altro pianeta. Forse la morte era passata vicino e àllora, in quell',attimo, si staccano le radici, gli occhi hanno uno scatto all'indietro. * * * I nostri paesi diventano sempre più lontani, sempre più piccoli, aveva detto Francesco L. Altra eccezione l'uso del plur,ale con l'aggiunta del possessivo, sacro e occulto nei meridionali. Quella proposizione è ricorrente, ormai torna sovente, in certe ore è un lucido segno di distacco o pungente immedesimazione. Costituisce una continua prova, una messa a punto dei rapporti, dei contatti residui con una realtà. Non un segno di morte, poichè questa non sempre può pass,are vicino, piuttosto l'indice di una misura colma. La storia di chi va e di chi viene. I pionieri che vanrio nel Sud e quelli, non pionieri, che partono di là. I loro entusiasmi sono · diversi, le parole e le effusioni hanno spesso un doppio taglio. Non vi è nulla che possa ricordare l'incontro delle legioni. Un bicchiere vuoto e un bicchiere pieno hanno suoni differenti, il pieno e il vuoto non combaciano. Fuori di metaf or1a,ciò comporta una saturazione e occorrerebbe stabilirne il senso, la portata. Saturazione di una letteratura, come quella che riflette il Sud, o semplicemente un episodio individuale di esaurimento, di abbandono. È certo che le parole, le pagine stampate, i testi, possono formare un.a piramide. Bppoi? I pionieri continuano ad affluire, si elab9ra un gergo di vertice, si emettono voci di testa, subentra l'idoleggiamento, si crea il totem, l'adorazione del totem. Si forma un circuito a sè, si suppongono delle profondità e si è trascinati, invece, dalla corrente di superficie. Ma questo resta ancora un fenomeno esterno, più vistoso o meno a [104] BibliotecaGino Bianco

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