torale che f oisse inasprita dall'aspirazione a vincere questa gara in, modo da tagliar fuori l'avversario) da un lato i nazionalf ascisti, dall'altro i comunisti. Ed i fautori dell'unificazio1ie socialista intesa in questo modo, non , solo non sembrano rendersi conto del soistegno,che recano con le loro tesi agli Andreotti e ai Bonomi, all'·Osservatore Romano e alla Confintesa, ma non sembrano aver nemnieno rettamente inteso le ragioni laiche, che non sono certo le ragioni anticlericali, nè sul piano contitigente tiè sul piano, permanente. Dalle due parti dello << storico st~ccato >>, nuovamente ricostruito1secondo le esortazioni di certi ambienti, ci sarebbe fatalmente una D.C. rimpolpata da alleanze sanfedistiche o arricchita da un nuovo 18 aprile (e naturalmente un 18 aprile con Fanfani, sarebbe molto diverro dal 18 aprile con D·e Gasperi) ed una lega di sterile massimalismo anti- . clericale a regìa comunista. Il problema di oggi non è du1ique quello di un << blocco laico>>contro• il << pericolo clericale>>,di un fascio di forze ghibelline contro il prepotere dei guelfi, ma è qu·ello della penetrazione dei valori laici presso i quadri e le masse cattoliche. Una nuova incursione di anticlericalismo vecchio stile comporterebbe la riduzi·one della grande rivoluzio1ie dei tempi moderni ad una setta piccola e rissosa. O il laicismo si pone come dottrina dei valori . moderni, come dottri1ia dello Stato di libertà, oppure esso si snaturerà completamente, annullerà i valori morali di citi è portavoce e sarà in definitiva sconfitto._E poco conta se sarà responsabilità degli integralisti o dei laici aver in tal caso fatto risorgere quel f u1iesto « storico steccato >> che Togliatti ha sempre sognato nelle sue ore di ottimismo, che De Gasperi .;i era sforzato, per quanto fosse in lui, di abbattere, e che una volta risorto. · aprz"rebbeuna nuova crisi delle libertà democratiche nel nostro Paese, o per lo meno arresterebbe l'evoluzione in corso. [81 BiblotecaGino Bianco ' .
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