Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

il 15 per cento. Ciò dimostra che là dove c'è più bisogno di aule se ne costruiscono meno, soprattutto per le difficoltà di tramutare gli stanziamenti dei contributi in effettivi finanziamenti e poi in costruzione di edifici; e ciò per le ragioni che abbiamo esposte nel ~umero di giugno di questa rivista. . Per quanto riguarda la legge del 9 agosto 1954, nell'opuscolo sono riportati solo gl'importi delle opere ammesse a contributo, ma non quelli delle somme effettivamente utilizzate. Sulla scorta delle cifre che denunziavano la situazione al 1° marzo 1955, e che noi abbiamo riferite nel citato nostro articolo, si può desumere che la sperequazione tra Nord e Sud, per le aule costruite e consegnate alla scuola (sono queste che ci interessano e ad esse bisogna riferirsi), non accenna a migliorare neanche con le provvidenze dell'ultima legge. Quanto si è detto riguarda le scuole eleme11tari. La situazione no1n è migliore per gli edifizi destinati a quelle secondarie. Per questo tipo di scuole la percentuale di aule mancanti sul fabbisogno, che nel 1952 era del 29,1, nel 1955 è salita al 34,6. Le punte massime si riscontrano, manco a dirlo, nel 1\/Iezzogiorno, ed in particolare in Campania, dove si è passati dal 33,4 per cento al 45,9, con l'aggravante che per le scuole medie, quelle che hanno un maggior numero di alunni e quindi un maggior peso nella rilevazione, la percentuale è salita dal 40,6 al 59,8. A conclusione di questa rapida rassegna si possono riportare le seguenti \ parole della relazione Sacchetto: « Purlroppo_. difficoltà insuperabili non hanno cornsentito di sost1tu1re aJ sistema delle agevolazioni di credito una forma d'intervento statale più immediata e peociò più sollecitamente operante; e ,cornsegue.utemente di adottare le procedure semplici e raipide ohe si sarebbero desiderate. Nè è stato possi1bile di~orre 1 che, là dove l'iniziativa - lasr.iata e~clusiva:rnente agli Enti obbligati - risuJtasse manchevole, lo Stato si a1s9um1esse il compito di sostituirvisi; ,ciò 1che avrebbe garantito dovunque, e sipecialment.e nelle zone meno · dotate, il supera,m,ento delle situazioni più precarie. Comunque, ogni sfoo:zo è stato fatto, ,si sta facendo e si farà, perchè la legge diventi operante. In quale misura, però, tale operatività possa essere realizzata, lo isi potrà vedere solo nel prossimo futuro, quando, cioè, le prime programmazioni comin,ceranno a tradursi nelle auspicate attuazioni ». Ciò significa confessare, più o meno apertamente, che la legge del 9 agosto 1954 non ha potuto risolvere quelli che sono i problemi base della costruzione degli edifici scolastici, ossia: a) l'effettivo finanziamento delle opere, b) l'efficienza della iniziativa degli Enti obbligati, e) le procedure lunghe e complesse, d) la sperequazione tra le regioni più dotate e quelle che hanno n1aggior bisogno. Sul pro·blema del costo delle aule non si può trarre alcuna conclusione perchè la rilevazione non ci offre elementi in proposito. D'accord.o, quindi, sulle cause della mortificante situazione dell'edilizia [631 BiblotecaGino Bianco

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