Resta da vedere se nel Mezzogiorno sussista la •possibilitàdi adott are provvedimenti << di tipo inglese ». Come è noto, la politica finora perseguita nello svilu.ppo dell'Italia meridionale si è svolta secondo due direttrici fondamentali: 1) creare attraverso enti appositi (Cassa per il Mezzogiorno) il complesso ambientale necessario alla industrializzazione; 2) attira re mediante svariate facilitazioni creditizie e fiscali le imprese private, al fine di attuare un processo di industrializzazione vero e ,proprio. !Le du e direttrici non sono rigorosamente separate, in quanto la attività creditizi a viene svolta da istituti (Isveimer, Irfis, Cis) al cui fondo di dotazione pa rtecipa la Cassa del Mezzogiorno, che è preposta in linea principale all'attuazione dei programmi di opere pubbliche. I due ordini di provvediment i sono stati estesi indistintamente a tutto il Mezzogiorno; ma, come del re sto era fatale, lo sviluppo si è andato localizzando in alcune determinate zone che già in precedenza godevano di un livello economico piu avanzato; c osicché si sono venuti riproducendo nel Sud quegli squilibr1 di cui si è detto. Per rendersi conto di questo fatto basta guardare come si sono ripartite le disponibilità creditizie messe a disposizione dell'industria del Mezzogior no. La tabella n. 11 (19 ) mostra la ripartizione al 31-12-1955 dei finanziamenti concessi dall'Isveimer, dall'Irfis e dal Cis. Come si vede i finanziamenti si sono concentrati nelle regioni della Sicilia e della Campania. Solo in queste regioni l'elevato numero dei fi,nanziamenti indica che si sta avvian do un processo di sviluppo industriale. Le regioni che piu avrebbero biso gno di aiuto (Lucania, Sardegna, Calabria) hanno ricevuto invece i finanzia menti minori, e nel contempo in basso ,numero, il che indica la concentr azione delle nuove attività in pochi grossi com,plessi,senza che si noti quel sorgere di numerose iniziative minori che denota l'avvio del processo di sv iluppo. La concentrazione risulterebbe ancora maggiore qualora si conside rassero i dati per provincia: ad es. nella Campania 1'800/4dei finanziamen ti è concentrato nella provin•ciadi Napoli, e fenomeni analoghi si risco ntrano per gli altri capoluoghi. Pare quindi chiaro che una politica simile a quella finora perseguita finirebbe per localizzare lo sviluppo economico intorno a pochissimi centri ( 19 ) Riportiamo questa tabella da F. Ventriglia, La localizzazione delle nuove industrie nel Mezzogiorno, in Mondo Economico, 2-6--1956. [97] Bibloteca Gino Bianco
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