3) Per quanto riguarda le dimensioni del mercato, è cosa nota che il mercato del Mezzogiorno è assai più ristretto di quello del Nord; si tratta del resto di un fenomeno strettamente collegato al basso live'llo del reddito e quindi facilmente comprensibile. Per dare un'idea della misur a della disparità che corre fra la capacità d'acquisto delle regioni settentr ionali e quelle meridionali, riportiamo nella tabella n. 9 i dati relativi ad alcuni consumi di cui si conoscono le ripartizioni territoriali; le ·cifre r iportate rappresentano i valori ,percentuali dei singoli prodotti assorbiti dai mercati meridionali e insulari rispetto al tota1 le nazionale dei consumi ( 15 ). Due osservazioni possono essere fatte. Anzitutto, tenendo presente che l a popolazione dell'Italia meridionale ra.ppresentava nel 1954 il 37,53% della popolazione italiana, si osserva come in quell'anno i consumi di gen eri alimentari e non alimentari fossero assai al di sotto di questa percentu ale. La macellazione raggiunge solo il 24,29% del totale nazionale, le spese per spettacoli il .22,47%, il numero di abbonati alla Rai il 22,94% (salito al 24,34 nel 1955). La percentuale piu alta è rappresentata dai consumi di tabacchi con il 28,70% nella campagna 1954-55; valori alquanto minori presentano gli autoveicoli con il 18,26%(18,62 nel 1955) e gli abbonati ai telefoni con appena il 12,51%, che rappresenta appena un terzo della corrispondente percentuale della popolazione. Appare quindi evidente come il mercato del Sud, nella sua ristrettezza, non sia tale da attrarre nuove iniziative. Si deve però ancora osservare che i consumi del Mezzogiorn o sono decisamente in espansione e ,non solo in cifre assolute ma anche in valore relativo. Cioè, non solo aumenta annualmente la quantità dei p rodotti potenziale, lo stesso Dami rileva un complesso di circostanze che ne rendono difficile la utilizzazione a scopo di produzione di energia elettrica. Fra q ueste: la lontananza dalle coste di molte centrali termiche, l'altezza delle spese di carico e scarico nei porti, le maggiori spese di ma.nutenzione degli impianti e di ma no d'opera che comporta l'utilizzazione del Sulcis (op. cit. p. 435, 438). ( 15 ) Per notizie circa la ripartizione territoriale dei consumi, v. le, i ndagini del Tagliacarne sul Calcolo del reddito nelle Provincie e Regioni d'Italia per gli anni 1953 e 1954 nella rivista << Moneta e Credito» anni 1954 e 1955. I dati del Tagliacarne forniscono la ripartizione dei consumi per provincia, e come tali sono assai più esaurienti di quelli riportati nella Relazione sulla situazione economica del Paese. Tuttavia si è preferito utilizzare questi ultimi per poter disporre di una serie va levole per diversi anni, dal 1949 al 1954 e per alcune voci anche al 1955. [89] Bibloteca Gino Bianco
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