precipitati a trarre deduzioni di carattere universale dall'es ito di un' elezione politica (e d'altronde, non abbiamo letto, su una rivist a cattolica, un articolo dal titolo: La rivelazione cristiana e il 7 giugno?), a meditare sul destino dell'eredità culturale dell'ormai condannato Occiden te ispirandosi all'ovvio confronto con la caduta dell'Impero romano, a mo bilitare l' « arte>>contro la «barbarie», a cantare il de profundis sulla secolare democrazia americana a ogni nuovo exploit di un Joe McCarthy, a indicare in Palmiro Togliatti il naturale e riconosciuto <<erede>>di Ben edetto Croce; questo atteggiamento mentale assai volgare e semplicistico ha avuto una larga parte nel determinare un certo numero di conversioni al marxismo, motivate non da una meditata accettazione di quella dottrina , ma da una sostanziale corruzione dello spirito critico e della stessa cosc ienza morale, che si concreta nell'abdicazione del senso individuale della responsabilità davanti ad una presunta <<necessità storica>>, analoga nel f ondo alla rinunzia decadentistica di fronte allo spettro psicologico ( 1 ) ( che è poi ciò che spiega la facile commistione, al•la quale così spesso si è assistito, di atteggiamenti decadentistici e marxismo). Tutto ciò non va detto certamente per infirmare in blocco la ·produzione storiografica marxista italiana, che invece ha dato, specie negli ultimi anni, contribut i di notevole valore; ma solo per indicare, nello stretto ,nessoche si e detto di tale cultura con la recente vita politica, la fonte, oltre che di taluni suo i pregi, anche di certe deficienze e scadimenti dal piano scientifico a quello banalmente polemico e propagandistico. D~ questa genesi anzitutto pratico-politica del neo-marxismo ita liano è prova, fra l'altro, lo scarsissimo interesse che la storiografia marxista ha rivelato finora per i periodi più antichi, e in genere precede nti alla rivoluzione francese e al Risorgimento. Praticamente nulla la p artecipazione marxista alla ripresa di studi medievali nell'ultimo decen.nio (la posizione politica del Sapori non si rispecchia nella sua produzione sc ientifica, che continua sulle vie già percorse, e con tanto lustro, nel periodo precedente); ( 1 ) Cfr. a questo proposito le acute osservazioni, ispirate alla t radizione del migliore storicismo, di E. CRAVERI CRocE, Adolfo Omodeo. Personalità e linguaggio, in Spettatore Italiano, IX, 1956, p. 113. l 7 J Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==