risultano qui notevolmente piu elevati per la maggior parte deÌle industrie principali, quali le ma,nifatturiere, metallurgiche, meccaniche, chimiche, quelle della trasformazione dei minerali non metalliferi, quelle della cartotecnica e le ,poligrafiche. Ma quello che piu interessa di notare qui, è che nell'ambito stesso del Mezzogiorno si registra uno squilibrio analogo a quello che si nota nell'Italia considerata complessivamente. Anche nelle regioni meridionali si nota, cioè, la concentrazione dell'industria in zone localizzate, come risulta dalle tabelle n. 4 e 5, in cui abbiamo calcolato gli stessi indici di concentrazione industriale relativamente alle sole regioni del Mezzogiorno continentale. An.che qui si nota che la distribuzione dell'industria risulta tutt'altro che omogenea; e si nota che gli indici si elevano sensibilmente qualora si prenda' a base del calcolo la popolazione complessiva in luogo della sola mano d'opera industriale. Le diseguaglianze fra Nord e Sud risultano poi ancora maggiori se si considera che le industrie maggiormente concentrate nel Nord sono proprio quelle pesanti, e in genere le piu dinamiche e promettenti per il futuro, q11alile metallurgiche, le meccaniche, le chimiche e quelle dei prodotti sintetici. Mentre i rami in cui l'inferiorità del Sud è meno rilevante attraficativo per la concentrazione industriale in genere. Per quanto riguarda gli indici riportati nelle tabelle nn. 2-5, essi sono stati calcolati sulla base dei dati forniti dal III Censimento Generale dell'Industria e del Commercio (5-11-1951). Per le tabelle 2 e 3 che si riferiscono all'intero territorio italiano, si sono utilizzati i dati per regione; per le tabelle 4 e 5, che si riferiscono al solo Mezzogiorno, si sono utilizzati l dati per provincia. Questa diversità rende ovviamente incomparabili le due serie di dati. Circa il valore dei coefficienti, si deve osservare che essi sono tanto più significativi quanto meno estes·e sono le zone assunte a base del calcolo, in quanto vengono inevitabilmente trascurati quegli squilibri che possono sussistere nell'ambito di ogni singola zona, e la possibilità di disuguaglianze regionali è tanto maggiore quanto maggiore è l'estensione delle regioni stesse. Gli indici che diamo per il Mezzogiorno sono quindi più indicativi di quelli relativi all'intera Italia. Per la stessa ragione sarebbe necessario condurre i calcoli sulla base di zone aventi uguale popolazione. L'aver assunto come base la regione o la provincia, trascurando le diversità di estensione e di popolazione, fa si che possano venir attenuati gli indici di concentrazione relativi alle industrie che risiedono nelle regioni maggiori, ed esaltati quelli relativi alle industrie delle regioni minori. È chiaro quindi che i dati che compaiono nelle tabelle hanno un valore puramente ,indi"cativo. .. [80] Bibloteca Gino Bianco
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