Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

parla in inglese o in francese. Anzi è molto probabile che resti sorpreso dalla pretesa, e osservi, risentito, che quel testo non è compreso tra quelli su cui egli si è preparato ». « Fate uscire la matematica da quel motore, e non da Euclide! », o quella perfetta esemplificazione dell'analisi logica cl1e è « Pippo ha baciato Marianna», sono gli esempi meritamente divenuti famosi della lotta contro la cc versione in latino », l'apriorismo formalistico, l'inconcludenza verbosa. Ma Calogero non si ferma qui: questi non sono che gli aspetti più vistosi del nemico maggiore, cc la cultura generale ». Non esitiamo a dire subito che a questo punto, secondo noi, Calogero ha sbagliato bersaglio. È molto facile far dell'ironia contro la cc cultura da salotto » e rispondere ai suoi cc cultori >> di non ricordarsi se Carlo Maguo sia Carlo V o Carlo VIII: è evidente che qui ci troviamo dinanzi ad u11a degenerazione della cc cultura generale », la quale, con un bisticcio dialettico non certo gradito al professor Calogero, potremmo dire che deve di volta in volta annullarsi nella ricerca manografica per sopravvivere. Pretendere che quest'ultima possa generarsi da sè, ci pare inaccettabile. cc Dovrebbe essere ormai cl1iaro... che uno studente ha ben profittato dell'insegnamento dell'italiano, o del latino, della storia... quando avendo studiato a fondo magari anche un solo autore italiano, o un solo autore latino, o un soJo problema storico, ha acquistato la capacità di studiare, di capire, di approfondire, di valutare criticamente, di adoperare per la sua vita qualsiasi altro autore italiano o latino e qualsiasi altro problema storico ». Ma in base a che cosa - se lo è chiesto Calogero? - questo studente avrà scelto quell'autore latino o italiano o quel problema storico? Sarà stata una scelta consapevole - che cioè escludeva altre scelte - o una scelta del primo incontrato? E se si elimina la cc cultura generale », dove, lo studente incontrerà i suoi autori o i suoi problemi? Al cinema, sui giornali, o, al massimo, nelle vetrine dei librai. Dubitiamo forte che proprio la sua materia - storia del pensiero antico - possa sopravvivere in una scuola che attui la sua riforma. Abolito quell'incontro con il mondo antico che è la cc cultura generale » del liceo, crediamo che gli unici altri incontri potrebbero essere i technicolo,r holliwoodiani e, sinceramente, non ci sembrano capaci di far nascere il fortissimo desiderio di studiare I'Organon di Aristotele o di leggere la Repubblica <li Platone. E inoltre, con lo studio concepito unicamente come metodologia, - « quel che importa è che il docente faccia vedere allo studente come egli stesso lavora, come egli stesso pone e risolve problemi e ottiene risultati, e che l'addestri, studiando e lavorando con lui, ad acquistare consimile capacità » -, il Calogero, ci pare, cada in contraddizione proprio con le sue note cri tiche agli « strumenti logici », ai cc grimaldelli dell'assoluto » , ecc. Per cercare qualche cosa, è infinitamente meno importante sapere come cercarla; importante è sapere cosa cercare. f67] Bibloteca Gino Bianco

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