Ma tutto questo non sarà possibile, e qui interviene Calogero, fin che l'ordinamento didattico resterà quello attuale. Come accennavamo all'inizio, non si può certo dire che le tesi del Calogero siano state accolte con tacito consenso, chè persino per il loro titolo _ Riforme senza spesa - hanno suscitato una levata di scudi. Riforme senza spesa?) si è detto da una certa parte politica, quindi implicito rinnegamento delle riforme con, spesa) cioè tentativo di digressione borghese per iinpedire ... etc. Ora, va subito chiarito, per quanti dissensi si possano avere con le tesi del Calogero, che u1nasim :1e posizione è per lo meno in mala fede. A parte la evidente assenza di contraddizioni fra le riforme con spesa e queJle senza) esplicitamente Guido Calogero, all'inizio della sua relazione, aveva ribadito il legame esistente fra le riforme scolastiche e quelle delle strutture economiche e sociali del Paese: « non può esserci uria scuola per tutti se la Nazione è solo per alcup.i » • Si è dovuto richiamare ciò, perchè ancora recentemente un settimanale della parte politica alla quale ci si riferiva testè, il Contemporaneo, adottando la tattica della fin de non recevoi,r per quanto era stato risposto a Mario Alicata, stancamente continuava a tacciare di borghese tutto ciò, per il fatto che « il problema della scuola popolare era passato in secondo piano nell'impostazione di Calogero ». Cosa che, invece, non aveva fatto Borghi - il vero uomo di « sinistra », anche se col neo di aver « avuto presente .. il modello della scu~la americana piuttosto che quello della scuola di uno stato socialista ». Inspiegabile resta, a questo punto, l'assenza di glorificazione per Zanotti Bianco, il quale, per quanto si occupi di istruzione popolare da almeno trent'an11i, continua ad essere misteriosamente considerato un uomo di <c destra ». Confessiamo che è difficile non restar preda dello dello sconforto dinanzi a questi sovrani fenomeni di faziosità, e tutto ciò, per di più, in un numero del settimanale in cui si prometteva che esso sarebbe stato cc critico nel 5ignificato kantiano della parola » ! Sed de hoc satis) dicevano gli antichi precettori. Le riforme del Calogero, dunque, potrebbero essere racchiuse in una formula: liberalizzazione assoluta. Il programma, la costrizione a studiare ciò che non interessa, con tutti i corollari dei registri, degli attuali esami, gli sembrano all'origine di tutti i mali di questo settore della scuola italia11a .. E non si può dire che abbia risparmiato le puntate crudamente polemiche, spesso felicissime, per illustrare l'assoluta arcaicità e inadeguatezza del ginnasio-liceo e, in parte, della sua continuazione, la facoltà di lettere. Dopo cc tre, cinque, otto, dodici, e non di rado anche più di dodici anni di latino », se al giovane italiano <c gli si mette davanti non dico Orazio o Virgilio, ma la Bibbia, o ancl1e una semplice iscrizione che incontri in una chiesa, è rarissimo che sappia leggerla e capirla con quella decente rapidità con cui pure ogni buon portiere d'albergo capisce il turista che gli [66] Bibloteca Gino Bianco
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