e perciò è giusto che se ne parli e che si invitino i cittadini a misu"rar~da essi il grado di «progressività» di quelle esemplart demo1 crazie che i co~ mttnisti hanno fondato al, di là della cortina. Ma ne( rapporto Krusciov c'è niolto di più. È questo rapporto che impone agli elettori e ai quadri comunisti un esame di coscienza, che denuncia una crisi e ne provoca un'altra, clie viene a conferire luce di verità e forza morale alla polemica e ali~ posizioni politiche dei democratici occidentali; e dimostra che alla « mi11acciacomunista>>si contrappone non tanto la <<diga>>della Democrazia Cristiana quanto l'alternativa della democrazia occidentale moderna. La crisi dei comunisti è un interesse di tutta la democrazia italiana, ttn interesse che non può essere subordinato al 'particolare' di questo o quel partito. I democratici cristiani sono ora di fronte a responsabilità anche più gravi di quelle che hanno gravato su di essi negli anni trascors~. li ci sembra perciò opportuno rilevare che l'obiettivo democristiano di un 1iuovo 18 aprile, se perseguito con tanta caparbia ostz~nazione,potre~be risttltare in netta antitesi con l'esigenza democratica di provocare, non infrenare, i maggiori sviluppi alla incipiente crisi elettorale e politica def P.C.l. Di qui anche il 11ostrodeciso dissenso dall'atteggiamento democriJtiano nei confronti del P.S.l. Noi non siamo fra quelli che riass1,1,mono tutti gli attuali -problemi della nostra società nel!'esigenza di una incondizionata apertura a sinistra, intesa più come liquidazz~onedel bistrattato centrismo che come operazione di consolidamento e sviluppo democratico. Ma qui dobbiamo chiederci anzitutto se il rifiuto passivo di una politica attiva nei confronti dei socialisti oggi non finisca col consentire domani all'on. Togliatti la possibilità di una campagna elettorale in cui egli possa agitare il motivo della volontà dell'on. Nenni respinta dalla cattiva volontà della D.C. Si vuole forse far rifluire un'altra volta verso i comunisti, i voti che stanno rifluendo verso i socialisti? Si teme forse più l'alternativa socialista della minaccia comunista? Si vogliono ricostituire le condizioni di un nuovo e più ampio fronte popolare,che poi potrebbe essere un fronte ghibellino, e quindi la riapparizione dello « storico steccato», scongiu~ rato da De Gasperi come il maggiore dei pericoli per il nostro Paese? (E 12oisianzo _controtutti colorò che consapevolmente o inconsapevolmente rischiano di farlo risorgere, questo « storico steccato », siano essi democristiani clericali o laici giacobini). [4] Bib.loteca Gino Bianco ..
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