Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

quanto i socialisti (da 35.176 a 55.844 voti) hanno continuato ad avanzare ed in maniera più sensibile che 11el 1955. Anche il P.L.I. ha dato segni di ripresa (da 25.728 a 41.516 voti): e questa indicazione contrasta con l'insuccesso liberale del 1955. Ma ancora più contrastante con l'indicazione del '55 è stata la ripresa dei socialdemocratici che sembrarono allora liquidati e· che ora sono passati, sempre nei capoluoghi, da 16.795 a 27.267 voti (sia detto qui per inciso che questa ripresa del proprio partito e il compless o delle indicazioni elettorali siciliane fanno apparire come suicida, oltre ch e riprovevole per ovvie ragioni, l'atteggiamento degli eletti socialdemocratic i · al Consiglio Comunale di Palermo: atteggiamento che ha consentito la apertura a destra nella nomina del Sindaco). Notevole, e inattesa, è stata anche la prova dei repubblicani che l1anno riguadagnato i tradizionali co - muni di Enna e di Marsala (anche qui, però, si deve deplorare per incis o l'atteggiamento di quel Sindaco repubblicano di Enna che si è fatto eleggere dai comunisti). Queste, dunque, per ì'elettorato urbano, le indicazioni che si possono trarre dal raffronto fra le << regio11ali >> del '55 e le « amministrative » del '56 in Sicilia. Tiriamo le somme: se si pensa alla virulenza tradizionale delle posizioni con cui l'estrema destra si è finora fatta valere in Sicilia, e alla stessa consistenza che finora hanno dimostrato queste posizioni su I piano elettorale, specialmente nel 1951 e nel 1953; se si pensa all'ampiezza,. al ritmo, alle direzioni dei progressivi avanzamenti del P.C.I. nell'Isola , molto forti fra il '46 e il '51, e fino al 1953; se si pensa che sembrava non potervi essere più spazio nel presente e prospettive nell'avvenire per i partiti di centro-sinistra, in una regione lacerata dagli estremisti come ap - pariva la Sicilia 19S1: se si pensa a tutto ciò non si possono non considerare positivi i dati che abbiamo riferito e che complessivamente sembrano an - nunciare, almeno per quanto riguarda l'elettorato urbano, che è poi quello· più rappresentativo dei movimenti di opinione, una certa stabilizzazione democratica e nuovi equilibri politici. Quando infine si pensa che spesso la Sicilia, sottoposta a più frèquenti consultazioni elettorali, ha anticipato indicazioni che poi sono valse per tutto il Mezzogiorno, è evidente che dal declino degli estremismi e dalla · ripresa socialista nei capoluoghi siciliani si possono trarre favorevoli auspic i per le altre regioni meridionali, le quali, come ripetettero a suo tempo gl i avanzamenti registrati in Sicilia da comunisti e fascisti, oggi dovrebbero ripeterne i cedimenti. [41] Bibloteca· Gino Bianco

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