Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

a conclusione del nostro « panorama » ritorneremo su quello che è uno dei problemi più sentiti da questa rivista, e il problema più chiaramente formulato ora dell'elettorato, almeno da quella parte di esso - capoluoghi siciliani e comuni in zone di riforma - che abbiamo potuto scegliere come esempio rappresentativo: i rapporti fra P.S.I. e P.C.I. visti dalla prospettiva meridionale, e meridionalista. Come si ricorda, i risultati siciliani del 1955 già si discostarono per molti aspetti dai risultati del 1953. Le <<regionali » infatti dettero luogo a una serie di eloquenti indicazioni: 1) una flessione delle destre, specialmente del M.S.I.; 2) la prima, sia pur lieve flessione dei comunisti (appena l'l %, ma non per questo meno rilevante politicamente, intervenendo quetta flessione, per lo meno come battuta d'arresto, a interrompere un decennio di cospicui avanzamenti, registrati dai comunisti, a ogni prova. elettorale nell'Isola); 3) un progresso, del 2,2% rispetto al 1953, sia dei so-· cialisti, che avevano insistito nel differenziarsi elettoralmente dai comunisti,, sia dei democristiani, che sperimentavano la direzione dei nuovi quadri fanfaniani; 4) un insuccesso dei liberali, i quali sperimentavano la nuova dire--. zione malagodiana, qualificandosi in senso agrario; 5) una ulteriore, sen-- sibile erosione delle già deboli riserve elettorali dei socialdemocratici e dei repubblicani. All'indomani di quelle elezioni, po~, fatto nuovo per le maggioranze siciliane, le destre furono estromesse prima dalla Giunta Regionale, poi dalle amministrazioni di Palermo e di Catania. Da queste estro-- missioni delle destre è derivata una situazione incerta che ancora si pro1 unga, fra indicazioni contradditorie, aperture e chiusure, trasformismi di uomini e irrigidimenti di p-artiti; ma è certo che le destre hanno subitoun duro colpo politico nel passaggio dal governo Restivo al governo Alessi; e questo colpo si è ripercosso sui risultati delle ultime <<amministrazioni>>. Le prime tre indicazioni che erano derivate dalle elezioni region.a] i dello scorso anno risultano ora confermate dai dati raffrontabili: che sono appunto qu~lli dei capoluoghi .. E anzitutto risulta confermata la para- • bola discendente delle destre. Nei capoluoghi infatti le destre hanno subito, ora una vera e propria dèbacle: il M.S.I. è calato da 87.700 a 69.386 voti, il P.N.M. da 113.090 a 84.683, il !aurismo da 25.694 a 21.201. Anche la flessione comunista è stata confermata ed aggravata (da 118.882 voti a 101.852): essa rappresenta già qualcosa di più di una semplice battuta d'arresto. Dal canto loro, tanto i democristiani (da 230.099 a 250.171 voti) [40] · Bibloteca Gino Bianco

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