Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

sistema maggioritario nei comuni più piccoli. E anche a volersi riferire solo ai comuni più grandi, dove si è votato appunto secondo il sistema proporzionale, e dove quindi i raffronti si presentano più agevoli, se ne può ricavare una i11dicazione valevole essenzialmente per l'elettorato urbano; che lascia fuori, cioè, gran parte dell'elettorato rurale: quella parte, per esempio, dell'elettorato rurale dei piccoli comuni interni, collinari e montani, che non rientra nei perimetri delle zone di riforma agraria, che resta più lontano dai centri dell'organizzazione politica, che costituisce un importante termine di raffronto ed è dotato di caratteristiche proprie; o quella parte dell'elettorato rurale di pianura che ha visto la riforma e che non è costituito solo dai braccianti delle « città contadine». Allo stato attuale delle elaborazioni, comunque, si può dare, per quanto riguarda l'elettorato del Mezzogiorno, soltanto un giudizio molto generale; ma anche studi più approfonditi ed elaborati dei risultati elettorali, per le ragioni che abbiamo accennato, non potranno fandarsi su raffronti fra grandi totali·, fra tutti i voti meridionali del 1953 e tutti i voti meridionali del 1956, fra il totale 1neridionale alle « politiche >>e il totale meridionale alle << comunali >>;ma _piuttosto su raffronti fra campioni rappresentativi di situazioni specifiche. Quanto a un raffronto fra le << politiche >>e le << provinciali >>,esso non riesce molto agevole e non può dare una misura esatta delle modificazioni. Non solo perchè alle << provinciali >>si verificano in generale certe condizioni tipiche del collegio uninominale (concentrazioni di voti o assenza di .certi simboli), ma anche perchè le << provinciali » no,n ,possono rispondere in particolare a uno dei quesiti fondamentali posti da queste ultime elezioni: il rapporto fra il P.S.I. e il P.C.I., che alle << provinciali>>, come è noto, hanno presentato candidati comuni. Un giudizio molto generale non significa però un giudizio generico; perchè questo giudizio, fondandosi su campioni rappresentativi anzichè su grandi totali, può e deve essere fondato sulla attenta valutazione di alcune situazioni meridionali che meglio si prestano a fornire indicazioni specifiche o che sollevano quesiti di un certo interesse per l'avvenire. Così noi ,qui prenderemo anzitutto in considerazione il voto nei capoluoghi siciliani. Esso consente un raffronto particolare, non con le << politiche » del 1953, ma con le più recenti elezioni regionali dello scorso anno (5 giugno 1955). Passeremo poi a qualche considerazione sulla questione, che sempre si ripropone, di come hanno votato le zone della riforma agraria; quindi, dopo la necessaria valutazione di un fenomeno assai discusso come il !aurismo, [39] Bibloteca Gino Bianco

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