Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

solco rimase, e non meno profondo, anche in Italia; e non c'è da meravi - gliarsene, quando si pensi che si trattava di un problema millenario, tena - cement~ ab·barbicato a tutta la storia italiana, e aggravato dalla decadenza e dall'inerzia che a~eva contrassegnato per tanti secoli la storia del nostro paese: un problema che altre più fortunate nazioni hanno risolto solo attraverso processi secolari. Si può dunque fondatam·ente dubitare che persino la rivoluzione auspicata da Gramsci potesse portare quella soluzione. Ma in fondo, nel Gramsci la rivoluzione agraria assume un valore assai simile a quello risolutivo ed escatologico che il marxismo attribuisce alla rivoluzione proletaria: e nel suo significato più intimo, nel posto che occupa nel senti - mento e nell'animo del Gramsci, con essa finisce per identificarsi. Constatazion·e, questa, che ci riporta all'osservazione metodologica del Croce, dell'Antoni, dello Chabod, sul carattere pratico-politico, e quindi fondamentalmente antistorico, di questa concezìone. D'altronde, si potrebbe discutere anche l'interpretazione propriamente storico-politica del Gramsci, l'affermazione cioè che il partito d'azione sia stato sostanzialmente « diretto » dai moderati, che rispondesse nel fondo a verità il detto di Vittorio Emanuele di << avere in tasca» il partito d'azione. In realtà, l'alternativa democratica alla soluzione moderata fu qualcosa di ben reale e di politicamente attuale nel 1860. Fra l'agosto e il settembre di quell'anno l'ipotesi di una marcia di Garibaldi su Roma, per poi riunirvi una Costituente, con i prevedibili sviluppi in senso repub1 blicano e demo- . cratico, apparve tutt'altro che fuori della realtà; e i risultati del recente, accuratissimo lavoro del Mack Smith valgono a confermare questa tesi, quando siano rettamente interpretati ( 49 ) • . * * * Il compito che si poneva agli uomini del Risorgimento sul piano economico-sociale, e che essi risolsero nel modo più coerente alle condizioni dell'Italia del tempo, era dunque di proced-ere a un potenziamento forzato dell'economia capitalistica cittadina del Nord e all'unificazione del mercato, quali premesse storicamente indispensabili per l'ulteriore riscatto e per la ( 49 ) D. MAcK SMITH, Cavour and Garibaldi 1860. A Study in Pol,:tical Conflict, Cambridge, 1954. Cfr. R. RoMEo, Cavour e Garibaldi·, in Spettatore Italiano, VII, 1954, p. ·473 sgg. [33] Bibloteca Gino Bianco

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