Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

il partito d'azione potesse scatenare la rivoluzione dei contadini· ..nel sud senza che il moto si esten·desse al nord, è da tenere presente che proprio nel nord sussistevano le condizioni <<oggettive» per l'affermarsi di una democrazia rurale, che nel sud avrebbe trovato probabilmente ostacoli insuperabili nell'estrema arretratezza e povertà dell'agricoltura meridionale, oltre che nell'eccesso di popolazione contadina. E d'altronde, la tesi, sostenuta sopratutto dal Sereni, ma implicitamente da tutti i fautori di questa teoria, che la rivoluzione agraria innalzando il livello di vita dei contàdini avreb1 be assicurato un più ampio mercato all'industria cittadina, e posto con ciò le condizioni di un suo sviluppo libero dagli inceppi e dalle contraddizioni che han sempre caratterizzato la sua storia in Italia; questa tesi, dicevamo, va sottoposta anch'essa a molte riserve. È probabile infatti che un miglioramento nel tenore di vita dei contadini si sareb1 be realmente verificato, dovunque essi fossero riusciti a consolidare il loro possesso della terra: ma è anche vero che, specie in questa fase in cui ancora largamente sopravvive l'industria domestica, è cosa assai diversa la creazione di una piccola proprietà contadina dalla formazione di un grande mercato per l'industria capitalistica. Lo stesso Marx ha lucidamente esposto le condizioni essenziali di esistenza di questa forma economico-sociale: <<questa forma della proprietà terriera presuppone che, come nelle più antiche forme .di essa, la popolazione della campagna possieda una grande prevalenza -numerica su quella cittadina, che cioè, se anche per qualche riguardo predomina il modo di produzione capitalistico, esso è relativamente solo poco sviluppato, e perciò anche negli altri rami della produzione la concentrazione dei capitali si muove in limiti ristretti, e prevale il frazionamento dei capitali. Per la stessa natura della cosa, una parte prevalente del prodotto agricolo deve qui esser consumata dai suoi stessi produttori, i contadini, e solo la parte eccedente deve entrare come merce negli scambi con le città». Ed è appunto per questa segregazione dal mercato - alla quale ovviamente corrisponde un limitato sbocco dei prodotti cittadini nelle campagne - che « la piccola p-roprietà terriera crea una classe di barbari che sta mezzo fuori della società, che riunisce tutta la rozzezza delle forme sociali primitiv•e con tutti i dolori e tutta la miseria dei paesi civili... >> ( 38 ). Naturalmente, non si vuol dire con questo che la ( 38 ) K. MARX, Das Kapital, Berlin, 1951, Libro III, cap. 47, pp. 856, 865. [26] BiblotecaGino Bianco

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