dapprima commerciante di concimi e di prodotti della terra, per poi passare alle speculazioni finanziarie, e infine a promuovere la fondazione di industrie collegate all'agricoltura, come la Società del Parco per la brillatura del riso (alla quale egli e Giacinto Corio, suo socio nella gestione di Leri, parteciparono con 3 carature su 12), o l'ampliamento di industrie chimiche per la fab,bricazione di concimi, come la ditta Rossi e Schiaparelli di Torino, o interessand<?si, infine, nella costruzione e nella forni tura di ,binari per le prime linee ferroviarie, come la Torino-Savigliano e la Torino-Genova. D'altra parte, l'incremento della rendita fondiaria, assai notevole per tutto il secolo> e che si sviluppa con particolare rapidità dopo i'l 1860, è anch'esso una delle fonti più importanti di accumulazione. Sappiamo p. es. che, ragguagliato a 100 il prezzo dell'affitto di un podere nel Vercellese nel 1709- 19, esso si eleva a 270 prima delle guerre della Rivoluzione, a 322 fra il 1817 e il 1823, a 447 verso il 1840, a 1249 prima del 1881; e dopo essere sceso a 810 durante la crisi agricola risale alla quota precedente nel nuovo secolo (1908).·Fatto questo tanto più notevole in quanto dal 1830 fino al primo decennio del '900 il ricavo lordo del terreno aumentò di circa due volte e mezza mentre il fitto si quadruplicava, grazie alle migliorie apportate alla terra e alla concorrenza dei fittuari. E tutto ciò mentre nella stessa zona il valore reale dei salari agricoli, nominalmente inalterati per un lungo periodo, scendeva sensibilmente nel corso del '700 e nella prima metà dell'800, sì che il bilancio delle categorie più misere rimane per parecchi decenni al di sotto del «livellodel puro sostentamento (con passivi finanche di 1/3 rispetto alle entrate necessarie per la soddisfazione dei bisogni più urgenti)> imponendo ai lavoratori agricoli u.na serie di durissime privazioni (37 ). Ma in tal modo rendite e profitti agrari danno vita a una corrente che irrora tutta l'economia urbana, da una parte stimolando la ( 37 ) S. PuGLIEsE, Due secoli di· vita agricola. Produzione e valore dei terreni, contratti agrari, salari e prezzi nel Vercellese nei secoli XVIII e XIX, Milano - Torino - Roma, 1908, p. 417 sgg.; e cfr. spec. l'eloquente diagramma comparativo delle curve degli affitti, dei salari e dei prezzi del grano, ivi, tabella dopo p. 433. Per il Settecento, vedi ora il quadro complessivo della borghesia italiana alla fine del secolo, de~la sua struttura economica e dei suoi redditi in G. CANDELORO, Storia dell'Italia moderna, cit., I, pp. 159-165. Molti dati sullo sviluppo industriale italiano, anche se spesso insufficientemente elaborati, in A. FossATI, Lavoro e produzz·one z·n /tedia dalla metà del secolo XVIII alla seconda guerra mondiale, Torino, 1951. [24] Bibloteca Gino Bianco
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