Nord e Sud - anno III - n. 21 - agosto 1956

nucleo originario nella visione marxista dello sviluppo capitalistic o, che il Gramsci applica all'Italia sopratutto rifacendosi al modello dell a rivoluzione borghese di Francia; benchè non debba esser sottovalutata, a questo proposito, l'esperienza che il Gramsci fece, prima attraverso gli scritti di Lenin, e poi direttamente nel suo soggiorno in Russia, dell'impostazione del problema agrario nei paesi a struttura arretrata dell'Europa orientale, dove appunto la questione nazionale e_quella della rivoluzione an tifeudale erano apparse strettamente congiunte agli occhi del pensiero democra tico (24 ). Senonchè, il problema dello sviluppo capitalistico in Italia non pu ò essere identifjcato nè con quello della rivoluzione agraria nei paesi arretrati del1'oriente europeo, caratterizzati da una estrema debolezza dello svilup po cittadino e ·borghese, nè con quello dello sviluppo capitalistico in Franc ia, che si distingue dall'analogo processo italiano per uno svolgimento dell e città e - del capitalismo urbano incomparabilmente più rapido e più vigor oso. Dai tempi di Colbert alla vigilia della Rivoluzione la borghesia manif atturiera e mercantile francese aveva realizzato progressi giganteschi. Fabbr icanti di drappi, di seterie, di tele stampate, cotonieri, industriali metallurg ici, mobilieri, che controllano numerosissimi lavoranti a domicilio e sempre più spesso vanno anche concentrando capitali forza motrice e mano d' opera in I ( 24 ) Devo a Franco Venturi l'osservazione che di ciò si ha un riflesso assai caratteristico nel termine << nazionale-popolare », che ognun sa quale importanza abbia nel linguaggio del Gramsci, e che non è se non una derivazione dal russo norodnost', - proveniente da narod, 'popolo' e 'nazione' insieme, ed equivalente al tedesco Volk - che era stato ricalcato sul tedesco Volkstum e, analogamente a questo, aveva avuto ' un valore reazionario e polefI?.icocontro la rivoluzione francese e i movimenti liberali. Fu attraverso Herzen e gli slavofili che il concetto venne trado tto in termini democratici, e la parola si riempì perciò di un nuovo significato, che ri mase poi nel pensiero rivoluzionario russo: cfr. F. VENTURI, Il populismo russo, Torino, 1952, vol. I, pp. 35, 45 e passim. Suggestioni stimolanti sulla parziale affinità dell'impostazione g ramsciana con la problematica rivoluzionaria dei paesi contadini del l'Europa orientale, si possono trarre da D. M1TRANY, Il marxismo e i contadini, tr. it., Firenze, 1954; e spec. da H. SETON-WATSON, The lntellectua/,s and Revoluti·on: Soci.al Forces in Eastern Europe since 1848, in Essays presented to Sir Lewis Namier,. London, 1956, pp. 394-430. In particolare, cfr. S. K1ENIEw1cz, La question agraire et la lutte pour la libération nationale en Pologne et en Itali·e à l'époque du << Printemps des Peu.. ples », in X Congresso Internazionale di Scienze Storiche, vol. VII, Ri·assunti delle comuni·cazioni, Firenze 1955, p. 74 sgg. [17] Bibloteca Gino Bianco I .

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