realtà una sola: non potendosi spostare la questione agli strati pOpolari cittadini, che del resto il partito d'azione riuscì in larga misura a dirigere e a controllare. Si pensi poi alla estrema difficoltà di trasformare l'Italia meridionale (che nel rapporto città-campagna sta al centro della tesi gramsciana) in un paese di democrazia rurale, di piccola proprietà, dopo tutto quel che sappiamo dell'esito delle censuazioni dello scorso secolo (e si noti che per la tenuità dei canoni quelle censuazioni eliminavano nelle zone interessate l'ostacolo della rendita fondiaria a carico del coltivatore), e dopo che la esperienza degli Enti di riforma .agraria ha mostrato anche ai più refrattari quale somma di capitali e quali risorse tecnico-agrarie - di decisiva importar1za nell'adattamento e sistemazione e accrescimento della produttività dei terreni, e interamente inesistenti nello scorso secolo - siano necessari p-er la soluzione di quel problema su una scala assai ridotta. Ed è chiaro che qui si discute appunto della creazione di una democrazia rurale; perchè se si volesse intendere la tesi del Gramsci nel senso di un più valido sostegno che il partito d'azione avrebbe dovuto dare ai contadini nella spartizione di terre demaniali o nella riforma dei vecchi patti scannatori, non solo si traviser~b1 be l'esplicito pensiero del Gramsci (che si impernia sul raffronto con la politica agraria dei giacobini francesi), ma si toglierebbe ogni interesse alla discussione, perchè è evidente che una siffatta politica I o si sarebbe sviluppata in una generale sollevazione ·per la conquista della terra o avrebbe dovuto soccombere, specie nelle zone più arretrate, alla sopravvivenza delle vecchie strutture feudali, lasciando al più qualche trac-· eia 1 priva di interesse storico. Un discorso più complesso richiede il preteso carattere progressivo del1' alternativa della rivoluzione agraria, l'affermazione cioè che la struttura sociale ed economica realizzatasi in Italia attraverso il Risorgimento rappresenti una fase storicamente più arretrata di quella raggiungibile attraverso la rivoluzione agraria. È proprio questo concetto che anima gran parte della polemica marxista ·contro il Risorgimento; ed è appunto in esso che più chiaramente si rivela la genesi « dottrinaria >>, oltre che pratico-politica, della tesi del Gramsci. Già si è aècennato eh' essa ha il suo " [16] Bibloteca Gino Bianco
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