il mercato comune. Coloro che oggi polemizzano con l'Euratom, dicendo che bisogna decidersi ad abbandonare le strade dell'integrazione per settore, sanno bene di muoversi su un terreno falso. Perchè le forze europ eistiche, riunite nel Comitato d'Azione per gli Stati Uniti d'Europa hann o preso impegno solenne di affrontare al più ,presto il problema del mer~ato comune, anche se hanno deciso di dare la precedenza alla lotta per la cr eazione di una Comunità Atomica Europea. Non è questa la sede per entrare in un es,ame dettagliato della questione dell'energia nucleare. Vorrei soltanto ricordare che l'energia atomica è la chiave dell'economia del futuro -e che il settore nucleare e quello dove con chiarezza ancora maggiore c he non negli altri cam·pi, appare la difficoltà per i singoli Paesi del nostro Continente di svilupp.are industrie efficienti - cioè, all'altezza della conc orrenza russa ed americana - su scala nazionale. Il settore atomico diventa, quindi, anche una specie di simbolo; se la economia del futuro, infatti, g raviterà intorno all'energia atomica, e se il solo modo per svilupp,are l' energia atomica europea è l'integrazione sopranazionale, allora la superiorità del metodo sopranazionale, si affermerà anche per gli altri settori del l' economia ed il pool atomico non mancherà di esercitare profonde riperc ussioni sulle possibilità di realizzazione di un mercato comune generale. La battaglia per l'Euratom è, dunque, una tappa della battaglia per il mercato comune. Se riusciremo ad ottenere che la Comunità Atomica ~bbia carattere sopranazionale, avremo guadagnato un altro punto ancora nella battaglia istituzionale. Come avete visto, sono tutt'altro che ottimista nelle prospettive d ell'immediato futuro. Il Rapporto del Comitato di Bruxelles dimost ra che, mentre tutti sono d'accordo sulla necessità di fare il mercato c omune, mentre il parere degli esperti non lascia dubbi sulla superiorità della grande area economica unificata sui ristretti mercati nazionali, mentre n essuno nega la positività dell'esperienza sopranazionale della C.E.C.A., tuttavia il nuovo esecutivo europeo non ,avrà i poteri che sarebbero ver amente necessari per realizzare il mercato comune. La spiegazione di questo stato di cose è, però, una spiegazione politica. E, se mi addentrassi in questo campo, esulerei dal tema che mi sono • impegnato a trattare. UGOLA MALFA [75] Bibloteca Gino Bianco
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