Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

sciamento della congiuntura. In Paesi come la Francia e la Germania, che consumano gran parte della loro produzione, i Governi in passato, per garantire la stabilità, dovevano ricorrere a misure di fissazione di prezzi e di ripartizione. I Paesi che, •come l'Olanda e l'Italia, contavano sugli approvvigionamenti esterni per una quota importante dei, loro fabbisogni, avevano visto, all'epoca del boom di Cor~a, i ,prezzi 'Saltare da meno di 50 a circa 150 dollari la tonnellata di acciaio. Sul· mercato comune un accrescimento del volume delle ordinazioni altrettanto rapido ha potuto avvenire senz,a variazioni sensibili nei prezzi. I I benefici del mercato comune si riassumono, dunque, nell'espansione degli impianti, l'aumento della produzione, il miglioramento delle condizioni di concorrenza, il contenimento dei prezzi. Ma quali sono le misure che bisogna prendere per creare queste con-- dizioni? Che cosa è veramente l'apertura del mercato comune? L'apertura del mercato comune non può limitarsi all'eliminazione delle tariffe doganali e dei contii1genti. Come hanno affermato gli esperti del Comitato del bilancio di Bruxelles: « l'obiettivo di un mercato comune europeo deve essere la creazione di una vasta zona di politica economica comune, che costituisc,a una potente unità di ,produzione>>. Abbiamo detto poc'anzi, parlando dell'O.E.C.E. che a nulla serve soppr,imere i contingentamenti, se questi possono essere sostituiti da nuovi dazi doganali, o da un'inasprimento degli stessi. Ma allo stesso modo, a nulla serve eliminare i contingentamenti e i dazi dog,anali, se si conservano le discriminazioni nelle tariffe di trasp.orto con effetto equivalente. A nulla serve eliminare queste barriere e queste discriminazioni, se si lascia campo libero ad una spartizione dei mercati concordati tra i cartelli di produzione o si -concede ai Governi la possibilità di sovvenzioni a favore di questa o di quell'industria o settore, che falserebbero le normali condizioni di concorrenza sul mercato. E, accanto alle misure volte deliberacamente a favorire le produzioni nazionali, c'è anche da prendere in considerazione l'incidenza che le diverse legislazioni nazionali hanno sulle condizioni di concorrenza. L'azione degli Stati determina differenze di livelli di attività economiche e dì prezzi, differenze che sono poi le cause principiali di squilibrio nella bilancia dei pagamenti. Un mercato comune non è compatibile con l'esistenza di tali squilibri: il coordinamento delle politiche economiche, che la creazione [69] BiblotecaGino Bianco

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