Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

esigerlo. E, d'altra parte, le misure di liberalizzazione non sono irreversibili: cioè a dire, i Governi possono tornare sulle lor.o precedenti decisioni; non c'è nessuna garanzia che il processo di liberalizzazione, e quindi di integrazione, una volta iniziato debba proseguire e magari soltanto stabilizzarsi. Si giunge così al piano Schuman, cioè al primo esperimento di integrazione federale. Io lascerò agli eminenti oratori che mi seguiranno il compito di illustrare nei dettagli il valore del piano e dei singoli ,articoli del Trattato istitutivo ·della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio. N.on potrei, però, svolgere adeguatamente il mio tema, se non facessi alcune considerazioni di ordine generale sulla C.E.C.A., che non esito a consider1are il fatto fondamentale dell'integrazione europea dal punto di vista economico. E non solo dal punto di vista economico, perché in sostanza la ,C.E.C.A. si è dimostrata ad un certo ·punto la sola forma possibile di integrazione sopranazionale europea << tout-court ». L'altissima conce·ntrazione di carbone e di miner1aledi ferro rispettivamente nella Ruhr e nella Lorena, non forniva soltanto un insostituibile esempio della necessità dell'integrazione economica tra i due Paesi, ma costituiva anche il punto di minor resistenza, la breccia, attraverso cui le forze federalistiche potevano passare, ~ggirand,o le massime posizioni antieuropeistiche, che era impossibile sconfiggere frontalmente. D'altra parte, integrare il carbone e l'acciaio, significava unire la Germania e la Francia, gettando finalmente un ponte sul Reno e cercando di risolvere nell'unico modo possibile, e cioè nell'unione, l'ormai q~asi secolare antagonismo tra i due Paesi. Perché, come accennavamo in principio di questa relazione, le ragioni economiche dell'integrazione europea non si ·possono separare dalle ragioni politiche. Anzi, data la preminenza di queste ultime, e dato cioè che il « pozzo unum » di ogni prospettiva europea a lungo termine è l'eliminazione dell'antagonismo franco-tedesco, nessuna integrazione economica europea di rilievo è veramente concepibile se essa non comprenda i Paesi delle due rive del Reno. Il piano Schuman servì anche a ·chiarire un'altra questione fondamentale: l'atteggiamento inglese. Il problema politico principale da risolvere, pregiudizialmente ad ogni iniziativa integrativa, è quello di sapere fin dove i Paesi p•artecipanti sono disposti ad andare, quali risorse sono disposti a mettere in comune, quali deleghe di sovranità sono disposti a fare. Ora, nelle nebbie dei primi pr.ogetti integr,ativi del dopoguerra, avevamo finito [65] Bibloteca Gino Bianco

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