osservare, che il prin10 Convegno siciliano ha tenuto conto di quelle riserve, che furono a suo tempo formulate, e si è dato una impostazione diversa. Si è parlato molto meno di generico meridionalisn10, mentre si è posto l'accento su questioni particolari e sulle realizzazioni che trovano maggiori p ossibilità di attuazione immediata. È stato un Convegino,, per così dire, assai più salveminiano e assai meno dorsiano dei precedenti .. Si è additato un fine preciso: il piano dei Collegi. Ma, oltre che il fine, si sono indicati gli strumenti per attuare questo piano dei Collegi e le stesse fonti, per il r1eperimento dei mezzi finanziari. Infatti la terza mozione approvata al Convegno di ce: « •• .il piano in oggetto prevede la partecipazione al finanziamento dei seguenti Enti e corpi sociali: a) Ministero P.I.; b) Regione siciliana; c) Cassa del Mezzogiorno; d) Banche ed Istituti di Credito; e) Complessi indus triali; f) Privati. Tale finanziamento, allo scopo di assicurare alle Università la più completa autonomia amministrativa e cultt1rale, no,n p,uò che esplica rsi attraverso la creazione di fondazioni di beni a fecondità ripetuta, come terreni, edifici e simili, gestiti direttamente dal Consiglio delle Opere Univer sitarie ». Rimane ai giovani il compito di mobilitare intorno a questo pian o la opinione pubblica, di impegnare gli stessi partiti politici, di raff orzare la collaborazione con le Autorità accademiche, che debbono essere se mpre più interessate, e partecipi, nella lotta per il rinnovamento delle Unive rsità meridionali. ANTONIO LETTIERI [601 BiblotecaGino Bianco
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