prevalenza degli studi umanistici deve essere corretta, allargando le basi sociali dell'Università, e dell'istruzione media superiore, e potenziando gli istituti tecnico-scientifici. Attualmente le Università siciliane (come del resto tutte quelle meridionali) sono congestionate da studenti di Legg e: donde scaturisce un'ampia categoria di laureati, che non ha una precisa destinazione professionale, nè una valida fisionamia culturale. Si incremen tano cosi le file di quella borghesia cc umanistica >> che, per la particolare posizior1e economica e sociale che occupa (in generale a rimorchio della vecc hia classe dirigente), non costituisce un elemento dinamico nel quadro dello sviluppo storico e politico dell'Italia meridionale. La tradizionale inadegua tezza del rapporto Università-Paese, accentuandosi nel Sud, alimenta quindi il fenomeno della disoccupazione intellettuale. Le deficienze della scuola si scoprono gravi in tutti gli ordini di studi. Gli inadempimenti all'obbligo della scuola elementare sono per il '54-' 55 circa il 9 % degli obbligati. La scuola media inferiore, che per l'art. 34 della Costituzione, costituisce il completamento della scuola dell'obbligo, vede salire la percentuale degli inadempienti a circa 1'80 %- La schiera di st11denti si assottiglia sempre più man mano che si procede verso l'Università, la cui percentuale di frequentanti è del 4,5 rispetto alla popolazione giovanile compresa tra i 18 e i 22 anni. È così che l'attuale struttura della scuola meridionale non svelle il vergognoso fenomeno dell'analfabetismo, abbandona nel semi-analfabetismo i quattro quinti della popolazione, distribuisce , titoli di studio costosi ed inefficienti. È intuitivo che la bonifica della scuola, in questa situazione, deve partire dal basso. Non ha senso parlare de ll'allargamento delle basi sociali dell'Università, se i figli dei contadini evadono la scuola dell'obbligo. L'ordinamento scolastico forse non è proprio classista (che non lo sia Io ha ricordato Ungari, citando Antonio Labriola), ma certamente il caos, le ma11chevolezze sin dagli ordini di studi inferiori sono tali che, di fatto, ampie categorie economico-sociali restano escluse d al diritto all'istruzione. In Sicilia (e l'analisi è estensibile a tutto il Mezzogi orno) gli studenti hanno una provenienza sociale standardizzata. I ceti prolet ari (e in particolare quelli contadini) non saranno· mai equamente ra1p1pres entati fino a quando la politica di assistenza allo studio rimarrà una generosa utopia. Le indagini hanno dimostrato che il costo degli studi universitari per uno studente di provincia, che frequenti regolarmente, si aggira into rno alle 400.000 lire annue. Il costo di una laurea sale così all'ordine di grandezza dei milioni, diventando un sogno proibito per vasti ceti sociali. Perciò si irrigidisce quell'immobilità sociale, quel mancato ricambio di quadri dirigenti che si riflettono negativamente su tutta la questione meridion ale. Se l'arretratezza della scuola in generale si spiega con un compless o di fattori storico-ambientali, l'emanci,pazione civile e politica del popolo n1eridionale, rimane legata alla sorte della scuola. Per spezzare il circol o vizioso [57] BiblotecaGino Bianco
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