Università e Collegi in Sicilia Col Convegno tenuto a Taormina nel maggio scorso (sul tema: « Il rinnovamento degli Atenei siciliani nella trasformazione economica e sociale dell'isola in rapporto alla vita nazionale ») l'UNURI ha dato ulteriore prova di sensibilità verso i particolari problemi dello studio nel Mezzogio rno. Ed è attraverso i tre Convegni meridionali (i precedenti si sono tenuti a Napoli nel '52 e a Cagliari nel '54) ,che si dipana il filo dell'iniziativa go liardica meridionale nell'ambito dell'Unione Nazionale. I problen1i della scuola in Sicilia sono, evidentemente, omogenei risp etto ai problemi scolastici di tutto il Sud. Per questo, molti rilievi fatti su scala regionale si possono estendere al resto del Mezzogiorno; tuttavia, l'au tonomia apre prospettive nuove, di un più rapido sviluppo, per le U,nivers ità siciliane. Per la prima sessione del Convegno (la seconda si terrà a Palermo nel tardo autunno) un ampio lavoro d'indagine era stato preparato dag li Organismi Rappresentativi delle tre Università. Ne è scaturita una visio ne sintetica, ma sufficientemente approfondita dei problemi della scuola in relazione alle condizioni economiche ambientali istituzionali. Il quadro che n e è balzato fuori,, se non imprevedibile, è stato comunque molto interessante. I.o sforzo compiuto negli ultimi dieci anni per sanare la situazione d eficitaria della scuola italiana, particolarmente nel Mezzogiorno, si è rivelato insufficiente. Nè la carenza delristituto scolastico potrà ancora spiegarsi con la cristallizzazione delle strutture economico-sociali, perchè queste sono , attualmente, in via di evoluzione; mentre la politica scolastica permane tradizionalmente inadeguata. La riforma agraria, il ritrovamento degli idro carburi, il piano quinquennale per lo sviluppo dell'economia siciliana, costi tuiscono elementi di prim'ordine nella dinamica dello sviluppo economico della Sicilia. Ma questo s~iluppo è condizionato anche dall'esistenza di nuo ve categorie di intellettuali; di una nuova classe di professionisti, ad alto livello di specializzazione, sia nel campo tecnico che in quello amministrativo . Debbono essere anzitutto potenziati gli studi di agraria, mentre è stata già posta la questione di un Istituto superiore di Scienze Minerarie. La nuova struttura politico-a1nministrativa, conseguente all'autonomia, fa sentire a sua volta questa esigenza di nuovi quadri, preparati secondo criteri moderni, ad onta del vieto genericismo e pseudo-umanesimo che sta all'otrigine di Utna vocazione burocrati,ca della piccola e media borghesia n1eridionale. In questa nuova struttura economica ed is ·tuzionale si è creato• appunto lo spazio per una moderna borghesia cc tecnica ». Ogni ulteriore ritardo nel predisporne la formazione e selezione avrebbe ampi rifle ssi negativi sul generale progresso della Regione. La concezione dello studi o inteso come lusso, o privilegio di casta, deve essere abbandonata. La tradizionale· [56] BiblotecaGino Bianco
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