ripetere l'augurio che i nuovi Consigli Comunali possano davvero portare aria nuova e soprattutto dare una impronta di erietà a tutta la loro attività. Non 1 possia1no t11ttavia terrninare senza qualche fugace accenno a i pit1 l)iccoli Comuni del Nlezzogiorno, la cui situazione è forse tremendamente più pericolosa che non quella stessa delle grosse città. Essi sono costretti a fronteggiare spese obbligatorie con mezzi finanziari inadatti, e assai inferiori alle ste se: quelle sanitarie, quelle scolastiche, quelle per la m·anutenzior1e delle strade, ecc. È vero cl1e l)er i Con1uni 1nontani si sono avute molte agevolazioni e provvidenze, è vero che il Mini tro Romita ha previsto la nazionali,zazione di molte strade provinciali e la conseguente pro vincializzazione di molte strade comunali; ma ancora troppe spese obbligatorie incombono ai Comuni. Ancora un esempio: le spese sanitarie, per i medici condotti e gli Ufficiali sanitari, spese davvero gravose per i piccoli Comuni. Noi proponiamo cl1e tali spese o vadano a carico del costituendo Ministero dell'Igiene e Sanità, oppure dei vari Istituti Previdenziali (INAM, INAIL, ENPAS, INADEL, ecc.) che dovrebbero unificarsi, secondo il progetto Vigorelli. Pensiamo che qt1e t'ultima proposta, soltanto abbozzata, per adesso, possa davvero servire ai pi coli e grandi Comuni, so1)rattutto se si pensa che piano piano ci avvia1no anche noi verso quel tipo di larghi ima as istenza pubbli ca, attuata dai laburisti in Inghilterra, e che le co iddette mutue ormai si este ndono a favore di empre nuove categorie. Altro sva11taggio dei piccoli Comuni deriva dall'Imposta d i famiglia: qtiesta viene pagata per aliquote maggiori in tali centri, c he nelle grosse ittà. Infatti, il « minimo esente » è diver o da Comune a Comune; ed è n1inore nei l)iccoli e maggiore nei grandi; ciò perchè si p resume che il co)to della vita sia inferiore nei 1)ri1ni, ipotesi che, come fu g ià affermato da Einaudi, è ben lontana del verificar i. Si arriva pertanto all'a ssurdo di persone con lo stesso reddito, re ide11ti in due diversi Comuni, c he pagano una diversa Impo ta di famiglia: ad esempio, e Tizio residente a Napoli, denuncia 11nreddito di un milione, pagl1erà ventimila lire; Sempronio , denunciando lo stesso reddito, ma ri ieclendo in un di graziato paese de l Cilento, con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, pagherà ventici nquemila lire. Tutti questi temi, fugacemente accennati, dedotti dalla le ttura del volu111e dell'Istat dovranno es ere ripre i e a1>profo11diti, dando luogo a organici 1)rovvedin1enti, a proposte preci e. Qui si è voluto ricordare il problema generale i11 certi stioi aspetti pecifici, il problema che sta sullo sfondo, troppo ullo sfondo, delle elezioni a1nn1inistrative e c he pure da decenni costituisce 11no·dei leit-111otiv della letterat11ra merjdionalista. ANTONIO N ITIO [SSJ BiblotecaGino Bianco
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